SCHINELLI, Achille Francesco Felice
– Nacque a Breme, nella bassa Lomellina, il 4 ottobre 1882, da Luigi, organista, direttore del coro e della banda parrocchiale del Comune, e da Emilia Sozzani, fratello minore di Ettore Schinelli, organista e compositore.
Apprese i rudimenti musicali dal padre, ch’egli affiancò e sostituì poi nel ruolo di organista e direttore della banda. Morto il padre, la famiglia si trasferì a Castellamonte, presso Torino. Nel liceo musicale del capoluogo piemontese, Schinelli si diplomò in organo con Roberto Remondi (1907) e in composizione con Giovanni Bolzoni (1908). Nel 1910 sostenne, da esterno, l’esame di abilitazione all’insegnamento del canto corale, nel liceo musicale di Parma (presidente di commissione Italo Azzoni). Terminati gli studi, per qualche anno si dedicò alla carriera di organista e alla composizione strumentale, corale e teatrale. Insegnò musica e canto corale negli istituti magistrali, tra cui la Scuola normale Carlo Tenca di Milano.
Nel 1906 Breitkopf & Härtel di Lipsia pubblicò il suo Le forme nelle opere musicali, prima traduzione italiana del trattato di Salomon Jadassohn, Die Formen in den Werken der Tonkunst (1885). Schinelli, che l’anno prima era stato in Germania, era rimasto fortemente impressionato dall’importanza assegnata all’educazione musicale, e soprattutto al canto corale, nelle scuole tedesche. Decise di dedicarsi in Italia a un’opera simile di diffusione e valorizzazione delle discipline musicali. Nel 1906 presentò un memoriale a Luigi Rava, ministro della Pubblica Istruzione: donde la circolare ministeriale n. 181 del 20 ottobre 1907, che propugnava la necessità educativa e formativa dell’insegnamento del canto corale nella scuola primaria e nel corso postelementare (sesta e settima classe). Il memoriale del 1906 fu il primo di una serie di interventi – note ministeriali, relazioni a congressi, articoli su riviste – intrapresi con assiduità da Schinelli a pro dell’insegnamento obbligatorio della musica e del canto in tutti gli istituti scolastici. Nel 1923 Giuseppe Lombardo Radice lo incaricò di elaborare la parte tecnico-musicale dei nuovi programmi per la scuola elementare (illustrati nell’ordinanza ministeriale dell’11 novembre 1923 in applicazione al r.d. 1° ottobre 1923 n. 2185). La riforma Gentile, cui Schinelli concorse come esperto, sancì l’obbligo della materia musica e canto corale nella scuola primaria e nell’istituto magistrale.
Nella seconda metà degli anni Venti fu ispettore di canto per le scuole elementari di Milano. Tra i risultati ottenuti grazie alla costante pressione sulle forze politiche, vi fu la disposizione ministeriale che tutti gli istituti magistrali celebrassero la festa di santa Cecilia, mediante l’organizzazione di concerti corali (circolari del 4 novembre 1926 e del 17 ottobre 1927, emanate dal ministro Pietro Fedele). Ossequiente al fascismo, Schinelli elogiò la ferrea e articolata organizzazione corporativa del regime, scorgendovi un modello virtuoso per ogni nascente complesso corale. Della riforma Gentile osannò il favore accordato al canto, anche se non mancò di lamentare l’iniquo trattamento economico riservato ai docenti di musica negli istituti magistrali.
Schinelli s’impegnò perché nei conservatori venisse istituito un corso per formare gli insegnanti di musica nelle scuole. Nel 1931 il conservatorio di Milano attivò l’insegnamento di musica e canto corale e gliene affidò la cattedra. Due anni dopo, il r.d. n. 1370 del 14 settembre 1933 recante «Disposizioni per il funzionamento presso il R. C. di musica di Milano di una scuola di musica e canto per la preparazione degli insegnanti medi» ratificò l’istituzione di un corso triennale di specializzazione per l’insegnamento del canto corale, di seguito al compimento medio di composizione o di altra scuola strumentale, oppure al diploma di canto del ramo didattico. In breve tempo il corso di musica corale fu avviato in tutti i conservatori e istituti musicali italiani.
Nel 1939 Schinelli affidò l’insegnamento di musica corale (sostituito nel 1941 con musica corale e direzione di coro) all’allievo Luigi Castellazzi e assunse la cattedra di un corso superiore di composizione in polifonia vocale, da lui fortemente voluto e promosso, attivato però nei soli conservatori di Milano e Roma (è stato soppresso nel 1998). Dal 1940 al 1946 diresse anche il Pontificio Istituto Ambrosiano di musica sacra di Milano. Schinelli insegnò in conservatorio fino al 1953, lasciando infine in eredità la cattedra di polifonia vocale a un altro suo allievo, Guido Farina. Nel 1955, abbandonato l’insegnamento, fu nominato dal ministero professore emerito del conservatorio di Milano. Pur avendo rinunciato all’attività didattica, Schinelli proseguì la campagna politica a favore della musica nelle scuole. Nel 1959 si oppose fermamente al progetto di riforma del ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Medici che, nel ridisegnare il segmento scolastico secondario, minacciava di cancellare l’insegnamento obbligatorio della musica perfino dagli istituti magistrali.
Sul piano editoriale, in un quarantennio, Schinelli realizzò un cospicuo corredo di sussidi per l’insegnamento della musica e del canto nelle scuole. Fra i più noti vi è il Canzoniere dei fanciulli in sei volumi (Milano 1922): Ninne nanne, giochi, scherzi, favolette, filastrocche, danze, ecc.; Affetti e canti alla natura; Canti patriottici e canti dei soldati; Canti religiosi; Brani e cori di opere teatrali; Canti regionali. Nel 1929 la raccolta venne riconosciuta e pubblicata dal provveditorato generale dello Stato come «Canzoniere nazionale ufficiale», da adottare in tutte le scuole. Di poco accresciuto, nell’edizione del 1948 il Nuovo Canzoniere italiano fu epurato da riferimenti fascisti (non compare, ad esempio, l’inno Giovinezza). Un’ulteriore riedizione (Nuovissimo Canzoniere italiano) è del 1968, sei anni dopo la costituzione della scuola media unica. In generale il Canzoniere accoglie trascrizioni di brani dei massimi compositori italiani (Monteverdi, Rossini, Verdi, Puccini ecc.) e stranieri (Bach, Mozart, Beethoven ecc.), oltre a una gran varietà di canti folclorici regionali italiani e di Paesi europei ed extraeuropei, in trascrizioni o elaborazioni del curatore (in qualche caso autore). Alla base dell’operazione vi è l’idea della musica come ‘linguaggio universale’, in linea con i programmi ministeriali di musica dal dopoguerra agli anni Sessanta-Settanta.
Fra le principali pubblicazioni di Schinelli vi è la Collana di composizioni polifoniche vocali sacre e profane, tre fascicoli (Milano 1955-1960). Mosso da un intento divulgativo, in questa collana Schinelli rinunciò all’uso del setticlavio, riducendo i brani alle sole chiavi di violino e basso, ma riportando in testa a ciascuno la precisa estensione di ciascuna voce e in calce la fonte utilizzata.
Una guida didattica, che coniuga elementi di teoria musicale con esercizi pratici, è Teoria e pratica per l’insegnamento della musica e del canto corale: ad uso degli Istituti magistrali, in otto fascicoli (Milano 1924-1925), corrispondenti ai sette anni di corso più un’appendice. Gli argomenti, denominati lezioni, si avviano con alcune nozioni teoriche («cosa sono le note musicali», «cos’è il pentagramma» ecc.) e proseguono con esercizi perlopiù di lettura parlata o cantata delle note. Anche questa opera è stata spesso ristampata, in originale o sotto altro titolo. Il manuale del 1962, Educazione musicale: edizione speciale degli elementi di canto corale ad uso della scuola media unificata, è interamente desunto dalla Teoria e pratica di quasi quarant’anni prima, con l’aggiunta di una sezione dedicata alle «audizioni musicali», visto il nuovo peso dato alle attività di ascolto musicale nelle indicazioni ministeriali per la nuova scuola media unica. In questo, come in quasi tutti gli altri manuali curati da Schinelli, non manca mai uno spazio riservato alla storia della musica, brevi paragrafetti sui compositori ritenuti più rappresentativi: estrema sintesi di quanto riportato nella sua Storia della musica dalle origini ai giorni nostri (Milano 1938) o nel più agile e snello Brevi cenni di storia della musica: l’evoluzione storica delle principali manifestazioni (Milano 1925).
Morì a Milano l’8 settembre 1969. Per il primo anniversario della morte la vedova, Vittorina Paravagna (si erano sposati a Milano l’8 agosto 1929), pubblicò lettere, ricordi e testimonianze di amici e allievi in un opuscolo In ricordo del maestro Achille Schinelli (s.n.t. 1971). Dal 1974 vi è nel Conservatorio di Milano un ‘dono Schinelli’, costituito da 706 pezzi posseduti dal maestro: perlopiù saggi e musiche che ne riflettono gli interessi didattici.
Opere. Oltre alle opere già citate si ricordano fra le composizioni: Due quartetti per archi (Torino s.d.); Missa practica: ad tres voces pares (Milano s.d.); Raccolta di 5 melodie per canto e piano, op. 1 (Milano 1912); Noi vogliam Dio: Inno popolare con accompagnamento di banda (Torino 1914); Tre pezzi di concerto per organo, op. 3 (Torino 1914; edizione critica a cura di G. Sessantini, Bergamo 2014); Preziosilla: rapsodia andalusa (Padova 1930); Messa san Luigi (Padova 1932).
Fra le opere didattico-divulgative: Canzoniere del popolo italiano (con Angelo Colombo, Roma s.d.); Canzoniere religioso per le scuole elementari (Milano 1924); L’insegnamento del canto nelle scuole elementari, a cura di E. Perone, primo grado per la prima e seconda classe (Milano 1924); Canzoniere patriottico per le scuole elementari (Milano 1926); L’anima musicale della patria: il Risorgimento italiano nella sua espressione musicale, 1796-1922 (I-II, Milano 1928-1929); Composizioni vocali ad illustrazione della Storia della musica: ad uso delle società corali, scuole musicali ed affini (Milano 1930); Solfeggi cantati dei migliori maestri italiani dalla fine del 1500 a tutto il 1800, corredati da brevi note bibliografiche (Milano 1936); Storia della musica: dalle origini ai giorni nostri con un’appendice sulle relazioni storiche fra la poesia e la musica (Milano 1938); Elementi di canto corale: teoria e pratica ad uso delle scuole di avviamento professionale, delle scuole corali della G.I.L. e dell’O.N.D. (Milano 1940); Quaderni per gli esercizi d’armonia e di contrappunto sul corale nelle versioni tradizionali e nelle interpretazioni di J. S. Bach (Milano 1940); Didattica della musica e del canto corale: lezioni teorico-pratiche ad uso dell’ordine superiore magistrale (Milano 1943); Canti patriottici del 1848 (Milano 1948); Il folclore musicale nel mondo: antologia di melodie popolari (Milano 1967).
Fra gli scritti di politica culturale: La musica e la riforma della scuola italiana, in Musicisti d’Italia, III (1923), 5, pp. 67-69; Relazione sull’insegnamento del Canto corale nelle scuole elementari (con D. Alaleona), in Musica d’oggi, IX (1927), pp. 102-104; Gli istituti musicali e l’educazione musicale nelle scuole medie, in Le Arti, I (1938-1939), pp. 582-587; Il canto corale in Italia. Relazione al Congresso nazionale di Musica, in Rivista musicale italiana, 1950, vol. 52, pp. 287-293; L’educazione musicale del fanciullo, in Santa Cecilia, II (1953), 4-5, pp. 58-66; Aspetti dell’arte e del pensiero di Giovanni Sebastiano Bach, in Rassegna musicale Curci, 1958, n. 4-5, pp. 1-4; Abolizione della musica e canto corale nella scuola italiana?, in Musica d’oggi, n.s., II (1959), pp. 340 s.; La musica nella scuola italiana dalla proclamazione dell’Unità d’Italia ai giorni nostri, in Musica d’oggi, n.s., III (1960), pp. 412-417.
Fonti e Bibl.: G. Roncaglia, Recensione di A. Schinelli, Collana di composizioni polifoniche vocali sacre e profane, I, in Rivista musicale italiana, 1955, vol. 57, p. 174; Recensione di A. Schinelli, Collana di composizioni polifoniche vocali sacre e profane, II, in La rassegna musicale, 1958, vol. 28, pp. 241 s.; A. Basso, Il Conservatorio di musica “G. Verdi” di Torino, Torino 1971, ad ind.; Milano e il suo Conservatorio 1808-2002, a cura di G. Salvetti, Milano 2003, ad ind.; Il Conservatorio di Milano secolo su secolo 1808-2008, a cura di M. Vaccarini Gallarani - E. Previdi - P. Carlomagno, Milano 2008, ad ind.; A. Scalfaro, Storia dell’educazione musicale nella Scuola italiana. Dall’Unità ai giorni nostri, Milano 2014, pp. 52, 242, 263; C. Delfrati, Storia critica dell’insegnamento della musica in Italia (e-book), 2017, passim.