GAGGIA, Achille
Nacque a Feltre, nel Bellunese, il 1° marzo 1875 da Bortolo e Maria Angelica Pauletti. Completati gli studi scolastici a Feltre e a Belluno, s'iscrisse all'Università di Padova, alla scuola d'applicazione per ingegneri, dove si laureò nel 1899; conseguì poi il diploma di specializzazione in elettrotecnica presso l'Institut Montefiore di Liegi.
Assunto nel dicembre 1899 in qualità di ingegnere elettrotecnico nello stabilimento Ansaldo di Cornigliano Ligure, nel 1905 fu chiamato a Venezia per assumere la carica di direttore generale della Società adriatica di elettricità (SADE).
La SADE era stata appena costituita, nel gennaio 1905, per iniziativa, o con l'apporto, di un significativo gruppo di finanzieri e imprenditori italiani, veneti in particolare, quali G. Volpi, P. Foscari, N. Papadopoli, R. Revedin, M. Capuano, C. Siracusa, G. Barberis, G.B. Del Vo, e con il contributo decisivo della Banca commerciale italiana. All'interno della società il G. stabilì un intenso sodalizio soprattutto con l'esponente forse di maggior rilievo, il Volpi; di questi - e di quello che sarebbe stato definito dopo la grande guerra il "gruppo veneziano", per le sue ascendenze finanziarie, industriali e politiche - il G. venne indicato come "uomo di fiducia" (Rossi, p. 136), qualificazione che sarebbe poi stata ripresa e accentuata in sede storiografica con le definizioni di persona al "fedele servizio" (Sarti, p. 527), di "autentico braccio destro" (Storia dell'industria…, I, p. 313) e di "alter ego" (ibid., III, p. 434) appunto del Volpi e di V. Cini.
Sotto la sua direzione, denotata da un'alta competenza tecnica, la SADE attuò intensi programmi di sviluppo. La fase iniziale fu caratterizzata dal piano di acquisizione di piccoli impianti di produzione e distribuzione, realizzato mediante il progressivo assorbimento di centrali e linee nel Veneto, in Friuli, in Emilia, in Romagna e in Puglia: ciò consentì alla società elettrica di estendere rapidamente la sua sfera d'influenza nell'Italia nordorientale e lungo il litorale adriatico, settentrionale e meridionale. Quindi venne affidato al G. il compito di rendere più efficace la potenzialità dell'impresa con la messa in opera di impianti di alta capacità e di forte resa.
All'attuazione di tale importante svolta concorse la scelta decisiva di dare un nuovo assetto finanziario e strategico alla società, riservandole il compito di holding mediante il controllo di altre imprese elettriche - ad esempio la Società italiana per l'utilizzazione delle forze idrauliche del Veneto, la Società forze motrici Cismon Brenta, la Società elettrica Milani - che procedettero direttamente alla realizzazione della rete di produzione e distribuzione di energia.
Esonerato dal servizio militare durante la grande guerra, in quanto dirigente di un'industria ritenuta indispensabile ai fini bellici, nel dicembre 1917 fu nominato membro della commissione elettrotecnica del Comitato centrale di mobilitazione industriale, di cui fecero parte anche altri due esponenti del settore elettrico, G. Motta e A. Omodeo.
In questa fase il G., coadiuvato da un'équipe di tecnici di grandi capacità, poté impostare i piani operativi dei nuovi insediamenti della SADE e delle imprese a essa collegate, poi realizzati nel corso di un ventennio.
Oltre al potenziamento degli impianti - come quello di Santa Croce nel Bellunese che, sorto nel 1912 con la potenza di 22.000 kW, nel 1929 venne portato alla potenza di ben 202.000 kW - si procedette alla costruzione, all'acquisizione o alla ristrutturazione di impianti idroelettrici (i principali furono quelli dell'alto Piave e del Cordevole nel Veneto, dell'Isonzo nella Venezia Giulia, del Brasimone in Romagna); completarono l'opera le prime quattro centrali termiche, edificate a Marghera, Monfalcone, Battiferro e Ravenna.
Nel periodo tra le due guerre il G. raggiunse una posizione di notevole rilievo anche all'interno del gruppo finanziario controllato dalla SADE, tanto che gli vennero affidati incarichi, non soltanto tecnici ma amministrativi, in settori che richiedevano specifiche competenze nella gestione d'impresa e nei procedimenti decisionali; fu, infatti, inserito nei consigli di amministrazione di varie società del gruppo, prima come semplice consigliere, successivamente con funzioni di maggiore responsabilità.
Già nel 1923 il G. risultava presidente di nove società, vicepresidente di una, amministratore delegato o amministratore unico di cinque, consigliere di amministrazione di diciotto. In riconoscimento della posizione di rilievo ormai acquisita nel gruppo veneziano, nel 1923-24 gli venne affidata anche la presidenza dell'Associazione degli industriali del Veneto. La sua ascesa raggiunse il culmine nel 1931, quando si trovò presente, a vari livelli di funzioni, in ben sessantasei società. Di diciannove di esse egli era presidente (dieci di esse operavano nel settore elettrico, le più importanti: Società italiana per l'utilizzazione delle forze idrauliche del Veneto, Società bolognese di elettricità, Società elettrica Milani, Società idroelettrica dell'Alto Savio; due in quello elettrometallurgico ed elettrochimico; una in quello meccanico: Società officine meccaniche della Stanga; una in quello finanziario: Credito industriale di Venezia; tre in quello delle costruzioni e dei trasporti; una in quello del turismo e degli alberghi: Compagnia italiana dei grandi alberghi [CIGA]; una in quello immobiliare: Società immobiliare adriatica). In sei società il G. ricopriva la carica di vicepresidente (tre di queste società svolgevano attività nel settore dell'industria elettrica, fra cui la SADE e la Società idroelettrica veneta; due in quello dei servizi e delle comunicazioni: Compagnia generale degli acquedotti d'Italia, Società telefonica delle Venezie; una in quello meccanico: Società officine Galileo). Di trentanove società, poi, il G. risultava consigliere; infine era amministratore delegato o unico di due società elettriche (Società bellunese per l'industria elettrica, Società forze idrauliche dell'Appennino).
Si può a ragione affermare, quindi, che il G., nelle molteplici presenze all'interno degli apparati direttivi e gestionali di così numerose società operanti in vari settori, rifletteva, in campo tecnico-amministrativo, l'intreccio di capitali e di partecipazioni che caratterizzava la società madre, cioè la SADE. Nel corso di pochi anni, tuttavia, le partecipazioni dirette del G. si sarebbero più che dimezzate (nel 1935 egli risultava ricoprire cariche sociali in trenta società): ciò dipese per un verso dai processi di concentrazione e incorporazione conseguenti alla ristrutturazione degli assetti finanziari delle imprese nel periodo della grande crisi, per l'altro dalla riduzione delle incombenze a lui affidate soprattutto nei settori dove la SADE operava solo con quote di partecipazioni, ambito in cui il G. aveva suscitato non poche reazioni per il suo eccessivo attaccamento alla società madre.
Peraltro, la consolidata fiducia nei suoi confronti da parte della SADE si era già espressa nel 1925 con la già menzionata designazione del G. al vertice della banca del gruppo, il Credito industriale di Venezia.
Nel periodo della presidenza del G., durata fino al 1930, la banca concorse, con apporto determinante, a portare la SADE alla dimensione di holding finanziaria di livello internazionale, obiettivo cui questa mirava appoggiandosi al patrocinio indiscutibile della Banca commerciale italiana e avvalendosi della tutela e dell'ascendente dell'amministratore delegato di quest'ultima, G. Toeplitz. Significative in tal senso furono le vicende della Italian Superpower corporation, costituita all'inizio del 1928, della Compagnie italo-belge pour entreprises d'électricité et d'utilité publique, sorta nel dicembre dello stesso anno, e della Compagnie européenne pour entreprises d'électricité et d'utilité publique, fondata nel giugno 1929, dei cui consigli di amministrazione il G. fece parte. Queste vicende chiariscono anche le motivazioni per cui il mondo finanziario considerava il G. un mero esecutore delle direttive impartitegli dal Volpi, il suo vero "capo", come ebbe occasione di ricordargli Toeplitz nel dicembre 1928 (Copialettere Toeplitz, n. 61, c. 175).
Il G. fu, in ogni caso, la persona cui la SADE affidò la tutela delle sue principali partecipazioni in importanti società da essa controllate. È il caso della CIGA, di cui fu presidente complessivamente per un venticinquennio, con una breve sospensione alla fine della seconda guerra mondiale (1925-44, 1948-53).
Durante la presidenza del G. la CIGA, che operava nel settore del turismo e della ricettività alberghiera di lusso, sviluppò ulteriormente il suo ambito di espansione a livello nazionale: aumentò, infatti, la sua dotazione incorporando alcune società turistiche e acquisì altri complessi alberghieri, oltre che a Venezia, a Roma, Napoli, Genova, Palermo, Taormina, Stresa e Rodi.
Un'altra industria affidata al G. dalla SADE fu la Società Officine Galileo di Firenze, che era entrata nell'orbita finanziaria della società elettrica fin dal 1907 e di cui il G. fu vicepresidente dal 1924 al 1942.
Il suo ruolo di estensore delle direttive della SADE in questa sede risulta evidente dall'incremento - nell'ambito della produzione meccanica, ottica ed elettrotecnica di precisione, caratteristica della società - da un lato della specializzazione nelle componenti elettriche di alta tecnica e dall'altro della qualificazione nelle forniture di tecnologie militari.
Va ricordata, infine, la Società veneta per costruzioni ed esercizio di ferrovie secondarie italiane, sorta a Padova fin dal 1872 per iniziativa di V.S. Breda, e, dal 1912, controllata dalla SADE.
Il G. ne fu presidente dal 1924 al 1944, orientandone l'attività non solo nei settori consueti delle costruzioni - soprattutto ferroviarie - e della gestione dei trasporti, ma anche nella realizzazione di infrastrutture ed edificazioni nella zona industriale di Marghera e in operazioni prettamente finanziarie collegate ai settori elettrico e turistico.
In riconoscimento delle sue attività il G. venne insignito di varie cariche ed ebbe pubbliche attestazioni da parte del regime fascista.
Nel 1928 fu nominato presidente della sezione industriale del Consiglio provinciale dell'economia di Venezia e nel 1932 fu riconfermato in tale presidenza nell'ambito del Consiglio provinciale dell'economia corporativa, sempre di Venezia, carica che tenne fino al 1937; nel 1934 divenne membro della Corporazione delle industrie chimiche e, il 9 ag. 1939, fu nominato senatore.
La fiducia di cui godeva presso le alte gerarchie fasciste non fu, forse, estranea alla scelta della sua villa di Socchieva, nei pressi di Belluno, per l'incontro tra Mussolini e Hitler, svoltosi il 19 luglio 1943. Tuttavia, dopo l'armistizio dell'8 sett. 1943, l'instaurazione dell'amministrazione militare tedesca, la costituzione della Repubblica sociale italiana (RSI) e l'avvio della Resistenza, il G., come molte personalità del mondo economico e imprenditoriale, giocò su due fronti. Per un verso garantì la fornitura di energia alle industrie di guerra da parte della SADE, collaborando con l'amministrazione tedesca e con le istituzioni della RSI ed evitando così possibili rappresaglie nazifasciste contro gli impianti della società elettrica; dall'altro stabilì contatti con le forze dell'antifascismo mediante finanziamenti diretti al movimento di resistenza veneto - valutabili tra gli 11 e i 13 milioni di lire - e predisponendo con le forze partigiane la salvaguardia degli impianti al momento della ritirata tedesca alla fine dell'aprile 1945. Va ricordato che, nel dicembre 1943, il G. aveva assunto la presidenza della SADE, carica che tenne fino al settembre 1945, quando si dimise perché sottoposto al giudizio dell'Alta Corte di giustizia, da cui sarebbe stato prosciolto nell'ottobre successivo.
Nel clima di normalizzazione ben presto instauratosi, il G. poté riprendere le redini delle principali società che aveva guidato prima della guerra: anzitutto, nel febbraio 1947, la presidenza della SADE, poi, nell'ottobre 1948, quella della CIGA.
In tali funzioni, svolte ormai non soltanto col supporto delle competenze tecniche che lo avevano sempre contraddistinto, ma anche con l'ausilio delle capacità imprenditoriali e amministrative che col tempo aveva acquisito, varò programmi di sviluppo che riprendevano piani già impostati e predisposti prima della guerra, ampliandoli notevolmente.
La SADE poté quindi avviare la realizzazione dei grandi progetti sul medio corso del fiume Piave, con l'insediamento di dighe e bacini idroelettrici di ingenti dimensioni e con centrali di grandi potenzialità, che sarebbero culminati con l'impostazione del bacino del Vajont, ultimato soltanto nel 1963. Vanno poi ricordati gli impianti, ancora in Veneto, dell'alto corso del torrente Cordevole (come la diga e il lago di Fedaia alle pendici della Marmolada) e del Mis; in Carnia, quelli dell'alto e medio Tagliamento; in Friuli, quelli del medio Cellina. Nel 1951 entrò in esercizio la più potente centrale idroelettrica del gruppo, quella di Soverzene nel Bellunese, con l'efficienza di 220.000 kW, decorata con affreschi di W. Resentera e intitolata proprio al G.: venne così formalmente riconosciuto il ruolo da lui fedelmente svolto all'interno del gruppo veneziano, quale "collaboratore, collega e poi degno continuatore" soprattutto del Volpi (SADE, Relazioni e bilancio, Esercizio 1953).
Anche nell'ambito della CIGA - definita in una commemorazione del G. "la sua figlia prediletta" (Arch. CIGA Hotels, CIGA. Verbali del consiglio, 10 apr. 1953) - egli procedette a notevoli ampliamenti e a decisive reimpostazioni di indirizzo, con l'acquisizione o la costruzione di nuovi alberghi a Venezia e a Milano e, soprattutto, con una correzione di linea imprenditoriale conseguente al cambiamento delle condizioni e delle abitudini sociali intervenuto nel dopoguerra: egli affiancò quindi alla tradizionale ricettività di élite degli esercizi alberghieri anche la disponibilità a un nuovo turismo "medio e diffuso" (Ibid., Relaz. e bilancio, Esercizio 1951).
Il G. si distinse, inoltre, per numerose iniziative nel campo della beneficenza, dell'assistenza e del mecenatismo. Nell'attuazione di tali iniziative egli fu mosso anche dal sentimento della "piccola patria" (A. G., p. 76), che lo portò a guardare spesso più al mondo circoscritto della "famiglia veneta" (Storia dell'industria, III, p. 435) che a quello, ben più ampio, della "nazione". Ne sono ulteriore testimonianza tentativi di insediamenti industriali a livello locale, come la Italmetal (poi Metallurgica feltrina), società istituita nel 1939 - ma operante con uno stabilimento a Feltre soltanto dal 1942 - col concorso decisivo della Montecatini, per la lavorazione dell'alluminio e delle leghe leggere.
Insignito della gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia nel 1935, il G. ottenne, nel 1952, il cavalierato del lavoro. A lui, nel 1954, venne dedicato il laboratorio di alta tensione dell'istituto di elettrotecnica della facoltà di ingegneria dell'Università di Padova.
Si era sposato a Bologna, il 26 febbr. 1907, con Maria Pizzolato da cui ebbe due figlie: Maria Vittoria e Olga; morta la prima moglie, il 6 maggio 1914 era passato a seconde nozze con Maria Lante che gli diede il figlio Giuseppe.
Il G. morì a Roma il 18 marzo 1953 e fu sepolto a San Fermo presso Belluno.
Fonti e Bibl.: Necr., Il dott. ing. A. G., in L'Energia elettrica, XXX (1953), 4, p. 249; Roma, Arch. centr. dello Stato, Ministero delle Armi e munizioni. Commissione centrale per la mobilitazione industriale, b. 153; Segreteria particolare del duce. Carteggio ordinario, 1922-43, b. 1867, f. 528.633, e b. 2080, f. 537.056; Partito nazionale fascista. Fascicoli personali di senatori e consiglieri, b. 13, f. 302; Presidenza del Consiglio dei ministri. Repubblica sociale italiana. Segreteria particolare del sottosegretario Barracu, b. 1, f. 20; b. 123, f. 9; Milano, Arch. stor. della Banca commerciale italiana, Copialettere Toeplitz, nn. 28, 61, 69, 79, 80; Segreteria Toeplitz, cart. 12, f. 4; Ufficio finanziario, cart. 13, f. 1; Venezia, Arch. della Camera di commercio, Registro ditte, Compagnia italiana dei grandi alberghi, n. 4905; Società adriatica di elettricità, n. 8001; Credito industriale, n. 11591; Verbali del Consiglio provinciale dell'economia, reg. 62, 1928-31; Verbali della Sezione industriale, reg. 64, 1928-31; Verbali del Consiglio provinciale dell'economia corporativa e Verbali della sezione industriale, regg. 69, 1932; 71, 1933; 76, 1934; 78, 1935; 81, 1936; 83, 1937; Milano, Arch. della CIGA Hotels, Compagnia italiana dei grandi alberghi. Verbali del consiglio, regg. 3, 1920-25; 4, 1925-31; 5, 1932-39; 6, 1939-47; 7, 1948-54; Verbali del comitato, regg. 1936-40, 1952-55; Arch. di Stato di Firenze, Officine Galileo. Verbali delle assemblee degli azionisti, regg. 1907-42; Verbali del comitato esecutivo, regg. 1907-33; Verbali del comitato di consiglio, regg. 1938-42; Arch. di Stato di Padova, Società veneta per imprese e costruzioni pubbliche, Società veneta per costruzioni ed esercizio di ferrovie secondarie italiane. Processi verbali del consiglio di amministrazione, regg. P/9, 1920-31; P/10, 1931-41; P/11, 1941-50; Padova, Arch. dell'Ist. veneto per la storia della Resistenza, sez. I, b. 1, f. 1; sez. II, Comitato di liberazione nazionale regionale veneto, b. 32, Ing. A. G. - Società adriatica di elettricità. Venezia; b. 41, Ditte da sottoporre a gestione commissariale; b. 49, Elenchi enti e ditte da sottoporre a gestione commissariale; b. 51, Pubblicazioni ufficiali; b. 64, Dati aziende da sottoporre a gestione commissariale; b. 65, AA1, Agricoltura. Prov. di Venezia. Aziende agricole con superficie superiore ai 10 ettari; Roma, Arch. della Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro, G. A.; Venezia, Arch. de Il Gazzettino, f. G. A.; Genova, Arch. stor. della Ansaldo, Arch. Perrone, serie scatole marrone bis, 4/7; Feltre, Arch. stor. del Comune, Stato civile, G. A., Stato di famiglia storico; Bologna, Arch. storico del Comune, Servizi demografici, Registro dello stato civile, 1907; Venezia, Arch. storico del Comune, Stato civile, G. A., Stato di famiglia storico.
Annuario della R. Università degli studi di Padova, a.a. 1898-99, p. 215; Credito italiano, Notizie statistiche sulle principali società italiane per azioni quotate nelle borse del Regno, Milano 1907-09; Id., Società italiane per azioni. Notizie statistiche, Milano 1915-26; Associazione fra le Società italiane per azioni, Notizie statistiche, Roma 1928-53. Si vedano anche Relazioni e bilanci delle seguenti società: Società adriatica di elettricità (Venezia 1906-53); Officine Galileo (Firenze 1924-42); Società veneta per costruzione ed esercizio di ferrovie secondarie italiane (Padova 1924-44); Compagnia italiana dei grandi alberghi (Venezia 1925-53); Credito industriale di Venezia (1925-31).
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