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SALICILICO, ACIDO

di Efisio MAMELI - Alberico BENEDICENTI - - Enciclopedia Italiana (1936)
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SALICILICO, ACIDO

Efisio MAMELI
Alberico BENEDICENTI

. È l'acido orto-ossibenzoico.

Dei tre acidi ossibenzoici (orto-meta-para) è il più importante, sia dal lato scientifico, sia per le applicazioni terapeutiche e industriali (materie coloranti, profumi, conservazione di cibi e bevande, conceria). L'ottenne per primo R. Piria (1838) dalla salicina (glucoside del salice, donde il suo nome). Il Kolbe e Lautemann ne dimostrarono la costituzione (1860) e lo prepararono per sintesi.

Esiste in molte piante, più diffusamente come estere metilico (Gaultheria procumbens o wintergreen, tuberosa, acacie, poligale, spiree); oppure come glucoside (gaulterie, betulla). Tale glucoside C11H19O9•O•C6H4•CO2•CH3, detto gaulterina, o betulina, è accompagnato da un enzima (gaulterasi, betulasi), che lo idrolizza nei componenti: salicilato di metile e uno zucchero (primaverose). Pertanto il salicilato di metile è presente nelle acque distillate e negli olî essenziali provenienti da dette piante: essenza di gaulteria 90%, di betulla 98%.

Un tempo si otteneva dalla saponificazione dell'olio di gaulteria. Oggi si prepara industrialmente seguendo il processo sintetico indicato da H. Kolbe (1874), modificato da R. W. Schmitt (1885), che consiste nel far agire l'anidride carbonica sul fenato sodico o sulla miscela di fenolo e carbonato potassico a 130°, in autoclave a 8-10 atmosfere. Formazioni di acido salicilico d'interesse scientifico si hanno anche, per azioni varie, partendo dall'aldeide salicilica, alcool salicilico (saligenina), salicina, ortocresolo, acidi benzoici ortosostituiti, cumarina, indaco.

L'acido salicilico cristallizza in aghi bianchi, di sapore acido dolciastro. È poco solubile in acqua fredda, più nella calda, molto in alcool, etere. È volatile al vapor d'acqua. Ríscaldato cautamente sublima inalterato; riscaldato più energicamente, può decompersi in anidride carbonica, fenolo, salolo e xantone. I disidratanti energici lo trasformano in xantone e anche in di- e tetrasalicilide. Per riduzione, fornisce, a seconda delle condizioni, aldeide salicilica, acido tetraidrosalicilico, acido pimelico.

L'acido salicilico può dare, con i metalli alcalini, sali neutri (HO•C6H4•COONa) e acidi (HO•C6H4•COONa+HO•C6H4•COOH). Alcuni metalli bivalenti (Ca, Ba, Cu, Pb) e il Bi dànno anche sali basici di vario tipo; il ferro dà varî composti complessi. Il salicilato di mercurio può trasformarsi in anidride dell'acido ossimercurisalicilico:

Fra i sali organici, hanno uso in terapia il salicilato di urotropina (saliformina), di fenetidina (salifene), di antipirina (salipirina), di chinina (salochinina); fra i sali doppî, quelli di sodio e caffeina, di sodio e teobromina (diuretina), di litio e teobromina.

Per eterificazione dell'ossidrile fenico dell'acido salicilico con alcoli o con fenoli (R•OH), si hanno eteri del tipo RO•C6H4•COOH, es.: etere metilsalicilico. In relazione alla doppia funzione di fenolo e di acido, si possono avere dall'acido salicilico tre tipi principali di esteri, secondo che si esterifica il carbossile con alcoli o con fenoli (R•OH), dando luogo ad esteri alchilici del tipo HO•C6H4•COOR; per es.: salicilati di metile, di amile, di glicerile; di fenile (v. salolo di metile); oppure si esterifica l'ossidrile fenolico con acidi (R•COOH), pervenendo a esteri del tipo R•CO•O•C6H4•COOH (es.: acido acetilsalicilico - v. antipiretici; aspirina - diaspirina, novaspirina), o infine si esterificano entrambi i gruppi funzionali, formando diesteri del tipo R•CO•O•C6H4•COOR (per es.: acetilsalicilato di fenile). La doppia esterificazione fra due molecole di acido salicilico porta all'acido salicilsalicilico o diplosal HO•C6H4•CO•O•C6H4•COOH e agli acidi superiori di tale tipo (depsidi, tridepsidi, polidepsidi). Altri composti sono eteri ed esteri a un tempo, come il metilsalicilato di metile: CH3O•C6H4•COOCH3.

Per la ricerca analitica dell'acido salicilico si hanno varie reazioni cromatiche: con cloruro ferrico, in soluzione acquosa o alcoolica, colorazione violetta molto sensibile, ma non specifica, dovuta a un composto complesso; con solfato di rame, colorazione verde smeraldo; col reattivo di Millon, colorazione rossa intensa. Queste e altre reazioni servono a riconoscerlo, dopo opportuna separazione, nelle bevande, nei cibi, nei medicamenti, nell'orina. Inoltre si può riconoscere mediante la sua trasformazione in estere metilico, in ossiazoderivato, in bromoderivato. La determinazione quantitativa si fa per via ponderale, trasformandolo in tribromofenolo, o colorimetrica a mezzo di sali ferrici, o volumetrica a mezzo sia di soluzione titolata alcalina, sia con eccesso di bromo, dosando poi iodometricamente tale eccesso.

In medicina si usa l'acido salicilico tal quale, ovvero si adoperano i suoi sali (di sodio, bismuto, alluminio, mercurio, fisogtimina, chinina, cocaina, ecc.), ma si sono preparati sinteticamente derivati di notevole importanza terapeutica (essenza di wintergreen, aspirina, salolo, salofene, salacetolo, salicilamide, betolo, alfolo, cresalolo, mesotano, diplosal, glicosal, spirosal, ecc.). L'acido salicilico è rimedio efficace e quasi specifico del reumatismo articolare acuto; è buon antipiretico e pregevole antisettico, distruggendo specialmente le muffe che si possono formare sul vino, birra, latte, dolci. Come tutti i composti che contengono nella molecola una funzione fenolica libera, l'acido salicilico, in dose superiore alla terapeutica o in piccola dose, per prolungato uso, può alterare la digestione, ledere l'epitelio renale, influenzare i normali processi del ricambio, provocare disturbi visivi, uditivi o altri fenomeni nervosi, cosicché disposizioni di legge, in molti paesi, vietano che sia usato per la conservazione delle marmellate e altre derrate alimentari. L'acido salicilico, che non è assorbito attraverso la pelle intatta, esercita una notevole attività cheratolitica sullo strato corneo dell'epidermide, per cui viene usato per distruggere le neoformazioni callose. Nell'uomo si elimina in parte come tale, in parte sintetizzato con la glicocolla (acido salicilurico); nel cane si trasforma in parte in acido ossisalicilico (A. Baldoni). Controindicazioni all'impiego dell'acido salicilico sono: le lesioni renali, la vecchiaia, la cachessia generale, l'arteriosclerosi, le lesioni organiche del cuore, la gravidanza.

Vedi anche
antipiretici Medicamenti che combattono la febbre. Sono antipiretici i derivati dell’acido salicilico, del pirazolone ecc. Il loro meccanismo d’azione è assai complesso e non ben chiarito e va ricercato in molteplici direzioni: abbassamento della produzione di calore per azione sui centri nervosi termoregolatori, ... esteri Composti chimici che per idrolisi si decompongono in un acido (organico o inorganico) e in un alcol. Nel caso in cui l’acido sia un acido carbossilico la loro formula generale è: [1] dove R1 è il residuo alchilico (o arilico, nel caso degli acidi benzoici) dell’acido ;R1−COOH, mentre R2 è il radicale ... Raffaele Pìria Pìria, Raffaele. - Chimico (Scilla, Reggio di Calabria, 1813 - Torino 1865). Laureatosi in medicina, studiò chimica con Dumas a Parigi, dove realizzò importanti ricerche sulla salicina. Fu docente di chimica all'univ. di Pisa, dove ebbe fra i suoi allievi C. Bertagnini e S. Cannizzaro, e in seguito all'univ. ... Adolf Wilhelm Hermann Kolbe Kolbe ‹kòlbë›, Adolf Wilhelm Hermann. - Chimico (Elliehausen, Gottinga, 1818 - Lipsia 1884), allievo di R. Kolbe, Adolf Wilhelm Hermann von Bunsen e di F. Wöhler; prof. a Marburgo (1851-65), poi a Lipsia (dal 1865). È stato uno dei più eminenti chimici organici della metà dell'Ottocento. Aderì alla teoria ...
Altri risultati per SALICILICO, ACIDO
  • salicilico, acido
    Enciclopedia on line
    Ossiacido, di formula C6H4(OH)(COOH), derivabile dall’acido benzoico per sostituzione dell’idrogeno in posizione orto al carbossile con un gruppo ossidrilico; fu estratto nel 1830 dalla salicina ed è stato sintetizzato la prima volta nel 1874. L’acido s. è contenuto allo stato libero nella pianta, nei ...
  • salicilico, acido
    Dizionario di Medicina (2010)
    Ossiacido organico, principio attivo della corteccia del salice, dotato di azione antipiretica è nota fin dal Settecento. È impiegato per uso esterno, come antisettico e disinfettante, per uso interno come antipiretico, antireumatico, antinevralgico e antisettico. Dall’acido salicilico, per reazione ...
Vocabolario
salicìlico
salicilico salicìlico agg. [der. di salicile] (pl. m. -ci). – Acido s., composto organico di formula C6H4(OH)(COOH), derivabile dall’acido benzoico per sostituzione di un atomo di idrogeno in posizione orto rispetto al carbossile con un...
salicilismo
salicilismo s. m. [der. di salicil(ico)]. – In medicina, intossicazione prodotta dall’acido salicilico e dai suoi derivati, caratterizzata da disturbi renali (albuminuria, cilindruria), epatici (chetosi, ipoprotrombinemia con accidenti...
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