acidosi
Stato caratterizzato da una concentrazione di ioni idrogeno superiore al normale; si distinguono un’a. metabolica ed un’a. respiratoria.
La concentrazione di ioni idrogeno è essenziale in quanto permette la normale funzione di quasi tutti gli enzimi del nostro organismo, quindi, le sue modifiche alterano la funzione di quasi tutte le cellule del nostro corpo. In confronto ad altri ioni, la concentrazione di ioni idrogeno è molto bassa, per esempio la concentrazione del sodio nel compartimento extracellulare è di 142 meq/litro, mentre l’idrogeno è circa 3,5 milioni di volte inferiore. Variazioni fisiologiche della concentrazione di ioni idrogeno sono circa 1 milionesimo delle variazioni fisiologiche dello ione sodio. Tutto ciò implica la necessità di un raffinato bilanciamento tra ingresso e uscite di idrogeno e l’importanza di tale fine regolazione. I valori normali di concentrazione di ione idrogeno, espressi come il cologaritmo della sua concentrazione (pH), sono di 7,40 nel sangue arterioso, 7,35 nel sangue venoso e tra 6,00 e 7,40 nel compartimento intracellulare.
Cause possibili di un’a. metabolica possono essere: 1) insufficienza renale o deficit nell’escrezione di ioni idrogeno (a. renale); 2) iperpotassiemia, la quale comporta una ridotta eliminazione renale di idrogeno, a favore di un’aumentata escrezione di potassio: 3) accumulo di acido ß-idrossibutirrico e di acido acetoacetico (come nel diabete mellito o nel digiuno protratto); 4) aumentata produzione di acido lattico, da degradazione anaerobica di glucosio, a seguito di un’attività fisica molto intensa o di ipossia; 5) accumulo metabolico di HCl (acido cloridrico) e di H2SO4 (acido solforico) da eccessiva assunzione di proteine; 6) perdite massive di HCO3 (per danno renale o diarrea).
Cause possibili dell’a. respiratoria possono essere: 1) riduzione del parenchima polmonare funzionale (per es., da tubercolosi); 2) impedimenti allo scambio gassoso tra alveoli e capillari (per es., edema o fibrosi polmonare); 3) insufficiente ventilazione polmonare da paralisi della muscolatura respiratoria, da malformazioni della colonna vertebrale tali da impedire un’adeguata espansione polmonare; 4) insufficiente comando nervoso ai muscoli respiratori, per es. da avvelenamento da barbiturici. Queste situazioni e altre ancora determinano accumulo di CO2, con conseguente spostamento dell’equilibrio CO2+H2O ⇄ H2CO3 ⇄ H+ + HCO3 −, e accumulo di H+.