Acone V di Norvegia
V Re di Norvegia dal 1299 al 1319 (nacque nel 1270), figlio del re Magnus Lagaböter e nipote di Acone IV, fu duca nel 1280, dopo la morte del padre, e re nel 1299, dopo la morte del fratello Erik. Con A. si estinse la linea maschile dei discendenti di Harald Haarfagre (850-930 c.). Condusse una politica ostile alla Danimarca e prestò il proprio aiuto ai signori che si erano ribellati al re Erik Menved. All'interno limitò i diritti del popolo e del clero. Diede sua figlia in moglie al duca Erik di Svezia. Alla morte di A. successe il nipote Magnus Erikssön, il quale, quando fu eletto anche re di Svezia, uní per la prima volta i due paesi.
D. cita A. in Pd XIX 139 E quel di Portogallo e di Norvegia / lì si conosceranno, e quel di Rascia; ma doveva conoscerlo molto poco, tanto che, pur parlandone male, si mantenne sulle generali. D'altra parte l'identificazione con A. di questo personaggio non è stata pacificamente accettata, e si sono avanzate le candidature di Acone IV e dello stesso padre di A., Magnus Lagaböter, o ancora del fratello Erik, detto il nemico dei preti. Ma bisogna notare che i sovrani citati da D. in questo XIX canto erano, nel 1300, tutti vivi: è quindi improbabile che, riferendosi alla Norvegia, D. nomini un sovrano già morto in quella data. Cadrebbero, quindi, a rigore, le candidature di Acone IV (m. nel 1263), Magnus (m. nel 1280) ed Erik (m. nel 1299), ma si deve, tuttavia, tener conto della scarsa conoscenza, da parte di D., delle cose di Norvegia. È possibile, perciò, che D. non conoscesse la data esatta della morte (specialmente per Erik) dei suddetti personaggi, e che quindi possa alludere in Pd XIX 139 a uno di essi.
Bibl. - G. Carlsson, Den svenknorska unionen under Magnus Erikson, " Årsber. human. Vetenskapssamfundet Lund ", 1928, 225-282; F.C. Schlosser, Dante Studien, Lipsia e Heidelberg 1855; S.A. Chimenz, Il c. XIX del Paradiso, Roma 1955; G. Fallani, Il C. XIX del Paradiso, Torino 1959.