ACQUAMETRIA
. Questa denominazione, proposta per la prima volta nel 1948 da J. Mitchell Jr. e D. M. Smith, indica il complesso dei metodi analitici adottabili per la determinazione quantitativa dell'acqua nei materiali (acqua libera e acqua legata, d'idratazione e di cristallizzazione). Un tale tipo di analisi ha particolare interesse per prodotti commerciali (derivati petroliferi, esplosivi, grassi, alimenti, materie plastiche, tensioattivi, fibre tessili, ecc.), e anche per prodotti biologici (sangue, tessuti cellulari). Il più impiegato dei metodi acquametrici adotta il reattivo di K. Fischer costituito da un solvente (metanolo, metilcellosolve) in cui sono disciolti iodio, anidride solforosa e piridina nel rapporto molare I2:SO2:C5H5N = 1:3:10. Il materiale da analizzare, disciolto o sospeso in un mezzo liquido, o l'estratto ottenuto per trattamento con adatto solvente, è messo in contatto con il reattivo; la titolazione, per soluzioni poco colorate e nei casi in cui non è richiesta un'elevata precisione, può essere eseguita utilizzando lo stesso reattivo come indicatore: in corrispondenza al punto di equivalenza la soluzione assume un colore bruno, caratteristico dello iodio libero. Maggiore precisione è conseguibile con titolazioni amperometriche o potenziometriche. Nell'applicazione del reattivo di K. Fischer occorre prevedere le interferenze dovute alla presenza di composti carbonilici, ossidi, idrossidi, carbonati, bicarbonati. Meno frequente, rispetto al reattivo di K. Fischer, è l'impiego di altri reagenti, quali cloruri acilici, anidridi di acidi organici, ecc. La determinazione dell'acqua può essere eseguita anche con metodi colorimetrici (basati, in genere, sullo stato d'idratazione di sali cobaltosi), con tecniche cromatografiche, con misure di costante dielettrica, di risonanza magnetica nucleare, ecc. Infine, per la determinazione dell'acqua in materiali non volatili possono essere impiegati anche metodi gravimetrici (i più antichi), basati sulla perdita in peso del campione da analizzare sottoposto a essiccamento, a pressione atmosferica o sotto vuoto, o sull'aumento di peso di adatti adsorbenti attraversati dal vapore acqueo liberato dal campione stesso.
Bibl.: J. Mitchell jr., D. M. Smith, Aquametry, New York 1948; E. D. Peters, J. L. Jungnickel, Improvements in Karl Fischer method for determination of water, in Anal. Chem., XXVII, n. 3 (1955), p. 450.