ACQUASPARTA (A. T., 24-25-26)
Villaggio dell'Umbria, cinto tuttora da mura medievali, situato a 318 m. s. m., nella valle del torrente Naja, affluente del Tevere, con 889 ab. (1921). Sorge nella località che i Romani chiamavano ad Aquas Partas. Nel 1603 vi fu fondata l'Accademia dei Lincei dal principe Federico Cesi con Francesco Stelluti da Fabriano, Anastasio de Filiis da Terni e Giovanni Eckio da Deventer. Vi nacque il cardinale Matteo d'Acquasparta, legato a Firenze nel 1300-1301 come paciere.
Acquasparta possiede vari edifici artisticamente notevoli, tra i quali il Palazzo Cesi, costruito nella seconda metà del sec. XVI dall'architetto Guidetto Guidetti, con grandiosa corte a loggiato e grandi sale decorate ad affresco dagli Zuccari e dai loro scolari; la chiesa di S. Francesco, del 1290, la quale conserva pochi resti dell'antica costruzione, e possiede un Crocifisso di legno del sec. XV; la chiesa di S. Cecilia, che ha un'elegante cappella del 1581 e possiede reliquiarî e pianete del sec. XVI; il Palazzo comunale, con una piccola collezione di oggetti d'arte, tra cui sculture in legno del sec. XV e oreficerie. Nei pressi del paese è il maestoso Ponte Fondaia, di mirabile fattura, costruito dai Romani.
Presso Acquasparta sgorga la ben nota acqua dell'Amerino, bicarbonato-calcica, radioattiva, consigliata nelle malattie catarrali e del ricambio.
Acquasparta fu nel Medioevo forte castello, che la tradizione vuole fondato presso le rovine della vetusta Carsoli, distrutta dai Longobardi nel 713. Fra le sue mura nacque, al principio del'200, Matteo Bentivenga, famoso canonista e generale dell'ordine francescano, ricordato da Dante (Par., XII, 124), poi vescovo di Todi, infine cardinale (1278). Fu dapprima soggetta a . rodi, cui papa Urbano VI la tolse per farne dono nel 1387 al tuderte Catalano degli Atti, strenuo difensore della cl) iesa. Alla morte di lui tornò in possesso dei Todini, e nel 1588 divenne feudo ducale dei Cesi.
Il comune di cui è capoluogo ha 76,57 kmq. di superficie e 4010 abitanti (di cui 1567 nei centri e 2443 nelle case sparse): produce soprattutto frumento, foraggi, castagne. Oltre al centro capoluogo, il comune ha altri otto piccoli centri, tra i quali Casigliano (158 ab.). Rosaro (140 ab.) e Configni (107 ab.).