acquistare
. Come il latino acquirere, cui indirettamente risale, vale " conquistare ", " procurare ", " assicurare ", " procacciare " a sé o agli altri un possesso, che può essere costituito da persone, da cose o da entità astratte. Nella lingua di D. sostituisce singolarmente molti sinonimi o verbi della stessa famiglia, come ‛ conquidere ' o ‛ conquistare ', che, nella Commedia, ricorre solo nell'accezione di " vincere ", " distruggere ", " sfigurare ", nella forma del participio passato ‛ conquiso '. In quanto, poi, al prevalere di significati morali e spirituali su quelli materiali, è facile il riscontro con scrittori della latinità classica e, specialmente, con quelli mediolatini e volgari sollecitati dall'esperienza etico-religiosa del cristianesimo, che intende la vita come impegno, lotta, ascesi e conquista di beni spirituali, fino alla somma beatitudine celeste (cfr. Guittone Vergogna ho, lasso 75 " Come a lavorator la zappa è data, è dato el mondo noi: non per gaudere, / ma per esso eternal vita acquistare ").
In senso materiale vale " ottenere ", " procurarsi ", con complementi quali la vittoria militare, il denaro, la ricchezza, la potenza: If XXVIII 60 Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi / ... sì di vivanda, che stretta di neve / non rechi la vittoria al Noarese, / ch'altrimenti acquistar non saria leve; Pd XIV 117 si veggion qui diritte e torte, / veloci e tarde, rinovando vista, le minuzie d'i corpi, lunghe e corte, / moversi per lo raggio onde si lista / talvolta l'ombra che,. per sua difesa, / la gente con ingegno e arte acquista; Cv III XI 10 Né si dee chiamare vero filosofo colui che è amico di sapienza per utilitade, sì come sono li legisti, [li] medici e quasi tutti li religiosi, che non per sapere studiano ma per acquistare moneta o dignitade; e chi desse loro quello che acquistare intendono, non sovrastarebbero a lo studio (cfr. s. Tommaso cont. Gent. III 25 " Scientiae... speculativae sunt propter seipsas diligibiles: nam finis earum est ipsum scire "; né " sunt inventae ad utilitatem ", Comm. Metaph. I I n. 33; cfr. anche Cv IV IV 8).
Più spesso il verbo indica un'acquisizione d'ordine morale, spirituale o intellettuale, raggiunta con sacrificio o ottenuta in dono: così in Pg XV 42 e io pensai, andando, / prode [" profitto "] acquistar ne le parole sue [di Virgilio]; in Pd IX 123 Ben si convenne lei [Raab] lasciar per palma [testimonianza] / in alcun cielo de l'alta vittoria [il trionfo di Cristo " contra lo dimonio in su lo legno della croce ", Buti] / che s'acquistò con l'una e l'altra palma [" quia utraque manu fuit affixus cruci ", Benvenuto], / perch'ella favorò la prima gloria di Iosüè in su la Terra Santa (e ancora con un riferimento alla crocifissione, in XXXII 129 E quei che vide tutti i tempi gravi [s. Giovanni, nell'Apocalisse], / Aria che morisse, de la bella sposa [la Chiesa] / che s'acquistò con la lancia e coi clavi, / siede lungh'esso, alla destra di s. Pietro); in XXII 122 A voi [la costellazione dei Gemelli] divotamente ora sospira / l'anima mia, per acquistar virtute al passo forte [al difficile intento di descrivere la visione dell'ultima parte del Paradiso] che a sé la tira; e ancora in XXXI 18 Quando [gli angeli] scendean nel fior, di banco / in banco porgevan de la pace e de l'ardore / ch'elli acquistavan ventilando il fianco.
Così anche in Cv II X 7 Or dice tre cose [saggezza, cortesia, onestà], le quali, secondo quelle che per noi acquistar si possono, massimamente fanno la persona piacente, ove è da notare il costrutto di a. col ‛ si ' passivante, costruzione che in D. è piuttosto frequente; e in III XIII 9 a l'abito di quella [della sapienza]... non si viene sì per alcuno, che propriamente abito dire si possa; però che 'l primo studio, cioè quello per lo quale l'abito si genera, nonpuote quella perfettamente acquistare; in XV 5 Per l'abito de la sapienza seguita che s'acquista e[ssere] felice, il verbo è costruito impersonalmente. Un'accentuazione di colore realistico-satirico si coglie in Fiore CXXV 8 Que' che vorrà campar del mi' furore / ... apporti lucci... / torte battute o tartare o fiadoni: / queste son cose da 'cquistar mi' amore.
Sempre in quest'ambito di accezioni di valore intellettuale o etico-spirituale, a. ricorre in numerosi altri passi: Pg VIII 60, XVII 131, XXII 147, Pd XIII 81, XXIII 134, XXIV 79; Rime LXXXIII 73, CIII 83; Cv I II 11, IX 3, X 8, XI 7, III VII 15, XI 14, XII 2 (due volte) e 3, XIV 13, XV 4, IV XI 13, XXV 1, XXVII 4; e infine in If XXVII 136 quei che scommettendo acquistan carco.
Nel significato di " ottenere ", " procurare per altra persona " odio, merito, grazia e favore in cielo: Pg XXVI 59 Quinci sù vo per non esser più cieco; / donna è di sopra che m'acquista grazia, / per che 'l mortai per vostro mondo reco; e anche Rime CVI 28 Vertute, al suo fattor sempre sottana, / lui obedisce e lui acquista onore, dove l'espressione fraseologica vale " lo onora "; cfr. anche If IV 78, XI 22.
In senso materiale e spirituale vale " accrescere ", " aumentare ", " potenziare ", in Pg XXVII 123 L'acqua che vedi non surge di vena / che ristori vapor che gel converta, / come fiume ch'acquista e perde lena, accresce la propria portata o la diminuisce in dipendenza dalle precipitazioni atmosferiche; in Pd XXXII 81 poi che le prime etadi fuor compiute, / convenne ai maschi a l'innocenti penne / per circuncindere acquistar virtute, vale " accrescere ", attraverso la circoncisione, il merito della loro innocenza e, quindi, conseguire il potenziamento del potere di volare in Paradiso (cfr. Sum. theol. III 70 2 ad 1 " circa tempus Abrahae diminuta erat fides, plurimis ad idolatriam declinantibus. Obscurata etiam erat ratio naturalis per augmentum carnalis concupiscentiae... Et ideo convenienter tunc, et non ante, fuit instituta circumcisio, ad profitendum fidem et minuendum carnalem concupiscentiam "); e cfr. inoltre Pd IX 70, XX 144. In Cv I III 10 Per che Virgilio dice nel quarto de lo Eneida che la Fama vive per essere mobile, e acquista grandezza per andare, tutta l'espressione vale " si accresce col propagarsi " (cfr. Virgilio Aen. IV 175 " Mobilitate viget viresque adquirit eundo "; con molta probabilità il testo a disposizione di D. riportava la lezione corrotta " vivit " per " viget ", come è dimostrato da altre traduzioni coeve).
Usato assolutamente vale " guadagnare ", " accumulare ricchezze "; in If I 55 E qual è quei che volontieri acquista [lo speculatore o il mercante], / e giugne 'l tempo che perder lo face, / che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista, la perifrasi costituisce un elemento di una calzante similitudine, come bene spiega il Landino: " Ottima comparazione, per la qual dimostra che quanto più l'uomo è cupido dell'acquistare tanto più è dolor quando perde: così tanto più era molesto a lui esser risospinto in giù, quanto maggior volontà avea di salire ". " [D.] exemplificat tractando de eodem vitio avaritiae" (Bambaglioli); " o mercatante o altro, che volentieri acquista, cioè guadagna... " (Boccaccio). Similmente in Fiore LXXXIX 6, CXVII 6.
E così in Cv IV IV 10 più dolce natura [in] segnoreggiando, e più firte in sostenendo, e più sottile in acquistando né fu né fia che quella de oa gente latina, abile nel conquistare nuovi territori: il costrutto è identico a quello dell'Orator (XXI 69) di Cicerone: " quot officia oratoris, tot sunt genera dicendi: subtile in probando, modicum in delectando, vehemens in flectendo ". Cfr. anche Cv IV XII 11 e 17. In IV IV 3 si ha un caso d'infinito sostantivato, con il valore di " nuove conquiste ": Onde, con ciò sia cosa che l'animo umano in terminata possessione di terra non si queti, ma sempre desideri gloria d'acquistare,sì come per esperienza vedemo, discordie e guerre conviene surgere intra regno e regno; mentre il concetto riecheggia s. Tommaso Regim. princ. II 7 " Ex cupidine gloriae periculosa mala proveniunt. Multi enim dum immoderate gloriam in rebus bellicis quaerunt, se ac suos perdiderunt exercitus, libertate patriae sub hostili potestate redacta ".
Ancora assolutamente, vale " avanzare ", " procedere ": If XXVI 126 de' remi facemmo ali al folle volo, / sempre acquistando dal lato mancino; e Pg IV 38 Nessun tuo passo caggia; / pur su al monte dietro a me acquista. Chiosa il Cesari: " Piglia vantaggio di via, tira pur tuttavia innanzi per l'erta ".
In Pd XI 111 acquistò è variante di meritò: v. Petrocchi, ad 1.