acquisto compulsivo
loc. s.le m. Acquisto compiuto per non saper resistere all’impulso di comprare.
• il mercatino di San Lorenzo è aperto, così come lavorano a pieno ritmo ristoranti, bar, chioschetti vari e, la mattina, pure le edicole dei giornali. Ma lo shopping nel centro no, quello va proibito. Allora è dalla sindrome «acquisto compulsivo» che si vorrebbe salvare il popolo drogato dalla sbornia quotidiana di consumo (per un giorno, però, solo per un giorno). (Simona Poli, Repubblica, 28 aprile 2010, Firenze, p. I) • Il ragionamento, in sé, è lineare: se guadagno, posso chiedere un prestito. L’applicazione meno, perché i mutui non si accendono mai alla leggera. Meno che meno negli strascichi della crisi: prima di sbilanciarsi su una domanda di finanziamento, meglio tagliare qualsiasi costo in più. Cellulare, benzina, «acquisti compulsivi». (Alberto Magnani, Sole 24 Ore, 23 giugno 2014, p. 15) • a noi, disturbate da sindrome d’acquisto compulsivo, ispirate da compiacenti vetrine, abbagliate da cartelli che invitano «All’interno le nuove collezioni», e pure felici di contribuire alla diminuzione di inquinamento acustico e atmosferico, piacerebbe poter camminare in mezzo alla via, spensieratamente equidistanti fra i negozi di destra, e quelli di sinistra. Nel senso dei lati della strada, of course… Questione di Stile. (Rossana Bettini, Piccolo, 29 maggio 2015, p. 34).
- Composto dal s. m. acquisto e dall’agg. compulsivo, ricalcando l’espressione ingl. compulsive shopping.
- Già attestato nella Stampa del 17 marzo 1996, p. 15, Interno (Gabriele Beccaria).
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