acquisto
. Vale " atto dell'acquistare ". In Cv IV XII 13 con senso generico, in ciascuno acquisto. Con specifico riferimento ai beni materiali in Cv IV XII 5, e anche in Pd XXVII 42 e 43, dove all'a. delle ricchezze è contrapposto l'a. del viver lieto, della beatitudine celeste. In Cv IV XII 11, 13 (2 volte) e XIII 6, la parola è adoperata per indicare l'apprendimento della scienza.
Per " ciò che si acquista o è stato acquistato ": nelle parole di Ugo Capeto, trova'mi stretto ne le mani il freno / del governo del regno, e tanta possa / di nuovo acquisto (Pg XX 57), l'espressione possa di nuovo acquisto si presta a diverse interpretazioni. I commentatori trecenteschi e qualche moderno (Porena, Sapegno, e, con esitazione, Chimenz), probabilmente indotti dal fatto che Ugo Capeto si trova tra gli avari, le danno il senso di " ricchezze nuovamente acquistate " (Benvenuto), " potenzia di richesse acquistate di nuovo " (Buti). Ma il testo dantesco in realtà non parla di ricchezze. Altri, tenendo presente che Ugo Capeto ha appena detto d'avere impugnato il timone del regno, spiega, come il Del Lungo: " mi trovai a governare di fatto lo Stato, e ad avere da ciò acquistato (‛ di nuovo acquisto ') tanto potere ecc. ". A una potenza ottenuta " per nuove conquiste " pensano Casini-Barbi. L'espressione parrebbe tuttavia valere anche " potenza di recente acquisizione ", con riferimento alle originarie condizioni sociali di Ugo Capeto, che D. crede Figliuol... d'un beccaio di Parigi (XX 52).
A " ricchezze ottenute per vie illecite " (per le diverse ipotesi, v. BARBI, La tenzone di D. con Forese, in " Studi d. " IX [1924] 108 n. 1 e 110-116) allude verosimilmente il verso di Rime LXXVII 13 Di Bicci e de' fratei posso contare / che, per lo sangue lor, del male acquisto / sanno a lor donne buon cognati stare (ma il Confini legge malacquisto). In Cv I XI 15 il termine denota l'ottenuto possesso di una lingua straniera.
Infine in Pd XXIX 13, dove si dice che Dio creò gli angeli Non per aver a sé di bene acquisto, / ch'esser non può, a. sembra assumere una sfumatura semantica prossima al valore di " accrescimento "; ed è questa l'interpretazione del Buti.