ACRAGANTE ('Ακραγάς, Acragas)
Antico cesellatore in argento del quale Plinio ricorda dei bicchieri decorati con centauri e baccanti conservati in Rodi, nel tempio di Dionisio. Erano famosi di lui anche altri bicchieri con scene di caccia. È questo uno dei soggetti favoriti nella decorazione dei vasi aretini (v. aretini, vasi) che erano imitazione di vasi cesellati in metallo. Per altro si è messa in dubbio l'esistenza di questo artista, per il sospetto che allo scrittore da cui Plinio trasse la notizia sia stato indicato come nome di un cesellatore quello del dio Acragante, riportato sulle tazze argentee di Rodi, dallo stampo di un medaglione della città di Agrigento.
Bibl.: Plinio, Nat. Hist., XXXIII, 155; Th. Reinach, in Rev. archéol., 1894, pp. 178-80; B. Pace, Arte e artisti della Sicilia antica, in Mem. della R. Accad. dei Lincei, 1917, p. 594.