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ACRIDI

di Mario Tirelli - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
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ACRIDI (I, p. 424)

Mario Tirelli

La lotta contro gli acridi (p. 425). - Negli ultimi anni la lotta contro le cavallette ha presentato un grande progresso, in particolare per l'impiego del nuovo potente insetticida "gammaesano" (v. insetticidi, in questa App.).

I quattro isomeri dell'esaclorocicloesano: alfa, beta, gamma e delta, si distinguono per il potere insetticida assai diverso; l'isomero gamma (- gammaesano) ha un potere insetticida più elevato del DDT, 5.000 volte più elevato dell'isomero delta, 900 volte più elevato dell'isomero alfa. L'isomero beta non è insetticida. L'isomero gamma è una sostanza cristallina, solubile in varî solventi organici. Per la lotta contro le cavallette si impiegano di solito insetticidi costituiti dall'esaclorocicloesano greggio, contenente cioè i quattro isomeri. Tale prodotto greggio si mescola con polveri inerti, non alcaline (di solito polveri silicee, talco, bentonite, o gesso).

In pratica si usano polveri che contengono circa il 20% di prodotto greggio; dette polveri, a loro volta, si usano o per contatto o per la preparazione di esche avvelenate; nel primo caso si sparge il prodotto, pulverulento, sulle zone infestate da cavallette: l'operazione va eseguita possibilmente la mattina presto o la sera, quando cioè le cavallette, intorpidite dal fresco, non si muovono troppo. Dette polveri si spargono con macchine (solforatrici) od anche a mano, dopo averle mescolate con terra fine. Per distruggere le cavallette bastano circa 10 kg. di prodotto commerciale per ettaro. Se le zone d'infestazione sono assai estese, lo spargimento può effettuarsi anche a mezzo di aerei. Le cavallette muoiono entro breve tempo.

Per la preparazione di esche si mescola il gammaesano con un'esca (ad es. crusca di grano). La miscela va fatta a secco, impiegando 1-2 kg. di polvere al 20% di prodotto attivo per q. di crusca secca. Poi la crusca si inumidisce e si sparge, come si pratica anche per la crusca avvelenata con altri insetticidi (arseniato di sodio, fluosilicato di sodio, ecc.).

Il gammaesano non è tossico per gli animali a sangue caldo e quindi, laddove viene usato, il bestiame non corre alcun pericolo; non è neppure dannoso alla vegetazione. In Italia, negli anni 1947 e 1948, sono stati già impiegati su larga scala nella lotta antiacridica prodotti a base di gammaesano: Tiogamma e Tioxin, di fabbricazione nazionale.

Per distruggere le cavallette, specialmente negli stadî giovanili, vennero di recente fabbricati e impiegati speciali apparecchi a fiamma (pirofori), leggeri e di piccole dimensioni, portabili a spalla come le comuni pompe irroratrici. S'impiegano anche i comuni lanciafiamme militari e in Italia, negli anni 1946 e 1947, per evitare il forte consumo di carburante di questi apparecchi, essi vennero forniti di un ugello modificato che riduce il consumo del carburante, limitando però anche la lunghezza della fiamma.

Va segnalato infine l'uso fatto in Italia, negli anni 1945-46-47, del liquido nebbiogeno monocloridrina solforica (v. fumigeni, in questa App.), di cui erano rimasti forti quantitativi come residuo di guerra. Tale liquido venne impiegato soprattutto in Sardegna e, in minor misura nel Lazio e in Puglia, contro orde di cavallette che muovevano verso terreni incolti. Il liquido stesso brucia la vegetazione, ma uccide le cavallette. Non è la nebbia prodotta da questa sostanza quella che uccide le cavallette, ma il contatto con le goccioline vere e proprie di liquido acido. Risultati analoghi si ottengono spruzzando contro le cavallette altri liquidi acidi, come acido solforico commerciale ed oleum. Questi mezzi antiacridici devono considerarsi però come eccezionali e da impiegarsi, come è stato fatto, in circostanze del tutto particolari.

Vedi anche
DDT Sigla del diclorodifeniltricloroetano. Fu descritto fin dal 1874, da O. Zeigler, ma si deve essenzialmente a P. Müller la scoperta delle sue proprietà insetticide. Si presenta in forma di cristalli bianchi, dal debole odore aromatico, insolubili in acqua, ma solubili in gran parte dei solventi organici; ... oleum Soluzione (in tutti i possibili rapporti in massa) di anidride solforica in acido solforico monoidrato. È un liquido oleoso e fortemente corrosivo, detto anche acido solforico fumante, perché emette vapori di anidride solforica che, reagendo con l’umidità atmosferica, danno luogo a una nebbia formata ... miscela In chimica, aggregato (detto anche miscuglio) di due o più sostanze (componenti della m.) mescolate tra loro, la cui composizione può variare in un intervallo ampio e nel quale ogni componente conserva le sue proprietà chimiche essenziali; ne consegue che le interazioni chimiche tra i componenti di una ... solvente Uno dei componenti di una soluzione, generalmente quello presente in maggiore quantità o quello che, allo stato puro, si presenta nello stesso stato di aggregazione della soluzione. Anche, qualsiasi sostanza capace di scioglierne un’altra, in genere senza alterarne la natura chimica. Comunemente i s. ...
Tag
  • ACIDO SOLFORICO
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  • INSETTICIDI
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Vocabolario
acrìdio
acridio acrìdio s. m. [dal gr. ἀκρίδιον, dim. di ἀκρίς -ίδος «locusta»]. – Sinon., nel linguaggio dotto e scient., sia di locusta, sia di cavalletta: udivo stridere gli acrìdi Su l’umida zolla (Pascoli). Al plur., acridî è, inoltre, altro...
stridire
stridire v. intr. (io stridisco, tu stridisci, ecc.). – Variante ant. o poet. di stridere: l’improvviso Stridir del falco (Manzoni); udivo s. gli acrìdi Su l’umida zolla (Pascoli).
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