ACROPARESTESIA (dal gr. ἄκρον "estremità", παρά "a lato" e αἴσϑησις "sensazione")
Sindrome angiotrofoneurotica (v. nervoso sistema vegetativo, XXIV, p. 652) caratterizzata da crisi improvvise di intense parestesie, cioè di sensazioni abnormi (disestesie), soprattutto a carattere di formicolio, nelle parti distali (specialmente nelle dita delle mani), spesso accompagnate da disturbi vasomotorî (pallore, cianosi), talvolta da lievi disturbi trofici. Si distingue una forma essenziale (in rapporto a endocrinopatie, a disturbi del ricambio, ad alcoolismo, ergotismo, tubercolosi, lue) e una forma sintomatica di particolari processi morbosi (arteriosclerosi, diabete, nefrite cronica, polinevrite, siringomielia, tabe, sifilide spinale, sclerosi a piastre, tetania).
Bibl.: A. Lunedei, Sindromi e malattie vasomotorie e trofiche, in A. Ceconi, Medicina interna, 2ª ed., VI, Torino 1937.