ACROPOLI 564, Pittore di
Ceramografo attico a cui sono attribuiti tre frammenti di kölikes ed uno di pisside chiaramente derivati per caratteri stilistici dall'officina di Brygos. Specialmente significativi per l'attribuzione a questa officina sembrano il frammento di Dresda, con la rappresentazione di una dea presso un'ara, ed il Sileno B 58 di Adria. L'Arias propende ad attribuire le opere riferite a questo pittore alla tarda attività dell'officina di Brygos, e cioè al 480 a. C.
Bibl.: J. D. Beazley, Red-fig., p. 259. Kylix di Atene con figura di donna: Graef-Langlotz, Die antiken Vasen von der Akropolis zu Athen, II, Berlino 1933, tav. 42 fig. 564.