ACROPOLI 601, Pittore di
Ceramografo attico che prende nome dai frammenti della hydrìa 601 conservati nel Museo dell'Acropoli di Atene. I frammenti furono ritenuti in un primo tempo dal Beazley opera di Kleitias, ma dallo stesso studioso furono poi riconosciuti di mano diversa. Lo stile, comunque, è molto vicino a quello di Kleitias, del quale il Pittore di A. 601 doveva essere contemporaneo. Sul vaso sono raffigurati la nascita di Atena, Icaro e, sotto, animali; esso reca pure una dedica ad Atena. Allo stesso pittore sono attribuiti dal Beazley i frammenti di un lebète nuziale da Naukratis, ora a Londra (B 601.13), che reca dipinti su un lato un'amazzonomachia e sull'altro guerrieri, un frammento di Cirene in cui si vedono una figura maschile e una femminile, delle quali resta soltanto la parte inferiore, ed il piccolo frammento 595 del Museo dell'Acropoli di Atene.
Bibl: J. D. Beazley, Black-fig., 1928, p. 16; id., Development, p. 109. Acropoli 601: Graef-Langlotz, Die antiken Vasen von der Akropolis zu Athen, II, Berlino 1929-33, tav. 28 e p. 67; J. D. Beazley, in Journ. Hell. Studies, XLVII, 1927, pp. 223-25, fig. 2. - Londra B 601.13: J. D. Beazley e G. G. Payne, in Journ. Hell. Studies, XLIX, 1929, tavv. 16,6 e 17. - Cirene: L. Pernier, in Africa Italiana, IV, 1931, pp. 173-228.