ACROPOLI 627, Pittore di
Ceramografo attico, che decorò vasi nella tecnica a figure nere. Prende nome dai frammenti del cratere dell'A. 627, che reca dipinta, probabilmente, una corsa di carri. La sua attività è da porre attorno al 560 a. C. A lui sono attribuiti anche i frammenti del cratere dell'A. 628, pure con una scena di corsa con carri, i frammenti del dinos dell'A. 610, decorato con tre fasce ornate con un carro su cui sono un uomo e una donna, una scena di komos ed una serie di animali, ed i frammenti del dinos dell'A. AP 304 con cavalieri.
Bibl: M. Z. Pease, in Hesperia, IV, 1935, pp. 215-17 e V, 1936, p. 263; J. D. Beazley, Black-fig., 1928, p. 82. - Acropoli 627 e 628; Graef-Langlotz, Die antiken Vasen von der Akropolis zu Athen, II, Berlino 1933, tav. 39.