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ACUMETRIA

di Umberto CALAMIDA - Enciclopedia Italiana (1929)
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ACUMETRIA

Umberto CALAMIDA

. È la misurazione dell'acutezza uditiva. Essa più che altro è l'analisi quantitativa della facoltà uditiva, cioè misura la distanza alla quale sono percepiti i toni dei varî acumetri, riportandola a quella alla quale i toni stessi sono normalmente percepiti.

Fra i varî acumetri abitualmente usati sono:

La voce umana. - Vi sono dei rumori e dei fenomeni a varia tonalità, a seconda dei suoni in essi contenuti (sibilanti, labiali, esplosive, ecc.), che sono percepiti normalmente a distanza varia, misurata con approssimativa esattezza (v. i lavori di Gradenigo, Nieddu, Ostino, Tonietti). Essa si usa come voce afona e come voce di conversazione; raramente adoperata è la voce gridata; quella più usata è la voce afona. Tale sorgente sonora però è poco esatta perché varia a seconda del timbro della voce, dell'accento dialettale ecc., e d'altra parte non può essere regolata con precisione nella sua intensità.

I rumori. - Tra gli strumenti più usati che servono a dare tali rumori è l'orologio da tasca. Un orologio con buona battuta ricaricato prima dell'esame può essere percepito normalmente a circa un metro di distanza. Anche l'orologio non è un acumetro esatto, poiché la distanza alla quale il suo tic tac è percepito varia a seconda delle differenti marche di costruzione. Per ovviare a tali inconvenienti, il Politzer costruì uno speciale acumetro costituito da un martelletto di vulcanite che percuote un'asticina metallica; tale strumento spesso non è pratico, specie quando deve praticarsi l'esame in un ambiente ristretto, come può essere quello dello studio di un medico, essendo esso percepito normalmente fino alla distanza di 15 metri.

I toni musicali. - Essi possono essere prodotti da diapason, tubi di metallo, fischietti, monocordo, triodo ecc. Corrispondono a toni esattamente classificati per il numero delle vibrazioni e che possono garantirci la maggiore possibile precisione dei toni, spogli cioè dei toni armonici dei quali sono ricchi la voce umana ed i rumori.

Gli strumenti più comunemente usati sono i diapason ed i fischietti; il Bezold ha creato con la collaborazione dell'Edelmann una serie continua di toni, che vanno dalle 16 alle 20.000 vibrazioni doppie, ottenuti con la serie di diapason e di fischietti. Per le note più acute si adoperano i fischietti, fra cui un buon modello è quello di Galton-Edelmann. Tale strumentario un po' ingombrante è stato sostituito da Hartmann e Gradenigo con la serie di sette diapason che vanno dal do 64 al do 4096 vibrazioni doppie, e che sono sufficientemente esatti per gli usi acumetrici abituali. Per i toni acutissimi della scala si ricorre, oltre che al fischietto di Galton-Edelmann, anche ai cilindri metallici di Koenig e al monocordo di Strüycken.

Il triodo acustico fondato sul principio della radiofonia dà toni molto puri, ma finora non è stato portato ad una pratica perfezione.

Il metodo della misurazione dell'acutezza uditiva con i predetti acumetri sarà esposto alla v. udito.

Tag
  • MONOCORDO
  • SIBILANTI
  • LABIALI
  • TRIODO
  • VOCE
Vocabolario
acumetrìa
acumetria acumetrìa s. f. [comp. del tema del gr. ἀκούω «udire» e -metria]. – Misura dell’acutezza uditiva eseguita usando come elemento di riferimento la voce afona o quella bisbigliata, oppure i suoni di una serie di diapason.
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