ad-DĪNAWARĪ (Abū Ḥanīfah Aḥmad ibn Dāwūd)
Ī Filologo, storico, matematico, astronomo e giurista musulmano, che scrisse sempre in arabo, nato a Dīnawar (ora rovine a circa 45 o 50 km. a nord-est di Kirmānshāh nella Persia occidentale) in anno ignoto, e morto, secondo l'opinione più probabile, nel 282 èg., 895 d. C. Delle sue opere è giunta a noi la storia universale da Adamo alla morte del califfo ‛abbāside al-MuctaŞim nel 227 èg. (principio dell'842 d. C.), intitolata Kitāb al-akhbār aṭ-ṭiwāl "il libro delle narrazioni lunghe", edita nel 1888 a Leida da W. Guirgass (donde fu tratta l'edizione del Cairo 1330 èg., ossia 1911; un vol. complementare di prefazione, varianti e indici fu pubblicato da I. Kratchkovsky, Leida 1912). Frammenti del perduto libro sulle piante furono raccolti ed editi da B. Silberberg nella Zeitschrifi für Assyriologie, XXIV (1910), 225-265 e XXV (1911), 39-88.
Bibl.: La prefazione del Kratchkovsky citata sopra; C. Brockelmann, in Encyclopédie de l'Islām, I, Leida 1913, pp. 1004-1005.