ADAGIO
. Termine di musica, che non deriva dal latino adagium, ma dall'avverbio italiano sostantivato nel gergo musicale. Era già in uso al principio del Seicento, anche nella forma "adasio" e talora distinto nelle due parole originarie, come indicazione di andamento e, insieme, di espressione. Significava: con comodo; cioè denotava un tempo sufficientemente calmo per permettere all'istrumentista le fioriture che fantasia e tecnica gli suggerivano. In tal senso può considerarsi forse il più antico fra i termini agogici, che, per la priorità della musica strumentale italiana, passarono poi e restarono in lingua italiana anche nella musica straniera. In seguito, verso il sec. XVIII, adagio si restrinse all'andamento ed assunse il significato di tempo più lento dell'andante (v.) e più mosso del largo. Ed attualmente si accosta al primo in Italia, mentre è sinonimo del secondo in Germania.
Costituisce anche uno dei tempi, generalmente il secondo (ma in Corelli e altri della sua scuola il primo e il terzo) della forma "sonata" e derivate: e alla voce sonata si rimanda per questo significato.