ADALDAG
. Fu arcivescovo di Amburgo e Brema. Nato nel 900, morì in Brema il 28 aprile 988. Appartenne a nobile famiglia e fu parente di Adalvardo, vescovo di Verdun (916-923). Allevato presso la curia di Hildesheim, ne divenne canonico e, prima del 933, per i buoni uffici di Adalvardo, fu accolto nella cappella di corte; poi, verso gli inizî del regno di Ottone I, divenne notaro. Nel 937 successe come arcivescovo di Amburgo-Brema a Unni, morto a Birka in Svezia il 17 settembre 936, avendo ripreso l'opera missionaria nella Scandinavia. A. godé la fiducia di Ottone I, di cui fu il principale consigliere; e a Brema gli fu affidata la sorveglianza sul deposto papa Benedetto V. A. pose le basi della potenza temporale del suo arcivescovado, ne difese i privilegi, si oppose all'annessione di Brema alla diocesi di Colonia, acquistò le prime sedi suffraganee, avendo Ottone I, nel 948, creato i vescovadi di Ripen nello Schleswig, e di Aarhus nello Jutland. Anche i Vendi, oltre che gli Scandinavi, furono oggetto della missione di Amburgo; e il nuovo vescovado degli Abodriti, Oldenburgo (Stargard), nella terra dei Vagrî, fu posto, forse nel 968, alla dipendenza di quello di Amburgo-Brema. Ma, dopo la morte di Ottone I, A. dovette assistere al crollo delle conquiste religiose e culturali delle missioni tedesche, alla reazione pagana in Danimarca sotto Sven Gabelbart, e, probabilmente, anche all'invasione dell'abodrita Mistivoi, che dopo il 983 mise a sacco Amburgo.
Bibl.: Adamo di Brema, Gesta Hammaburgensis Eccl. pontificum, 3ª ed. di B. Schmeidler, in Mon. Germaniae Historica, Scriptores, Hannover e Lipsia 1917, II, c. 1-26; G. Dehio, Geschichte des Erzibstums Hamburg-Bremen, I, Berlino 1877; A. Hauck, Kirchengeschichte Deutschlands, III, 3ª e 4ª ed., Lipsia 1906; Ficker, in Die Religion in Geschichte und Gegenwart, 2ª ed., I, Tubinga 1926, s. v. Intorno all'attività di A. nella cancelleria imperiale, cfr. H. Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre für Deutschland und Italien, 2ª ed., Lipsia 1912, p. 439.