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Adalpert e Aripo di St. Emmeram

di P. F. Pistilli - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)
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Adalpert e Aripo di St. Emmeram

P. F. Pistilli

Monaci miniatori del monastero di St. Emmeram a Ratisbona, attivi nell'ultimo quarto del sec. 10°, in piena età ottoniana. A entrambi, come ricorda una nota a fine manoscritto ("Domini abbatis Ramvoldi iussione hunc librum Aripo et Adalpertus renovaverunt"), fu commissionato dall'abate Ramwold (975-1001) il restauro delle miniature del celebre Codex Aureus di Carlo il Calvo, che era stato decorato intorno all'870 dai due monaci e fratelli Berengario e Liotardo per il sovrano franco e da questi offerto in un primo tempo all'abbazia di Saint-Denis. Al monastero bavarese venne donato sul finire del sec. 9° dall'imperatore Arnolfo. Lo stesso Ramwold, a ricordo della complessa impresa di restauro, si fece ritrarre a piena pagina all'inizio del codice, circondato da una decorazione che imitava quella dei successivi fogli carolingi. Attualmente il Codex Aureus è conservato a Monaco (Bayer. Staatsbibl., Clm 55).

Bibliografia

J.D. Fiorillo, Geschichte der zeichnenden Künste in Deutschland und den Vereinigten Niederlanden, I, Hannover 1815, pp. 65-66.

F.W. Unger, s.v. Aripo, in Allgemeines Künstler-Lexikon, II, Leipzig 1878, p. 251.

J.W. Bradley, A Dictionary of miniaturists, I, London 1887 (rist. anast. New York 1958), pp. 4-5.

W.M. Schmid, Eine Goldschmiedeschule in Regensburg um das Jahr 1000, München 1893.

id., Zur Geschichte der karolingischen Plastick, RKw 23, 1900, pp. 197-202.

G. Swarzenski, Die Regensburger Buchmalerei des X. und XI. Jahrhunderts, Leipzig 1901, pp. 29-37.

Id., s.v. Adalpert, in Thieme-Becker, I, 1907, p. 56.

C. Leidinger, Der Codex Aureus der Bayerischen Staatsbibliothek in München, München 1921-1926.

s.v. Adalpert, in DMMR, 1949, p. 1.

L. Grodecki, F. Mütherich, J. Taralon, F. Wormald, Le siécle de l'An Mil, Paris 1973 (trad. it. Il secolo dell'Anno Mille, Milano 1974, pp. 155-156).

Vedi anche
re Seconda nota della scala naturale di do, nei paesi germanici e anglosassoni detta D come nella antica notazione musicale alfabetica (➔ notazione). Il nome fu adottato nei paesi latini, dalla riforma di Guido d’Arezzo (11° sec.) in poi. miniatura L’arte di dipingere in piccole proporzioni su pergamena, carta, rame, avorio ecc. 1. Il libro miniato 1.1 I trattati e la tecnica. - Come decorazione pittorica del libro manoscritto, a piena pagina o limitata alle iniziali, la miniatura è esistita fin dall’età ellenistica, e fu preceduta da disegni, ... Ratisbona (ted. Regensburg) Città della Germania (132.495 ab. nel 2007), nella Baviera centrale, situata a 339 m s.l.m. sul tratto più settentrionale del Danubio. Importante mercato già nell’epoca romana, ha conservato questa attività commerciale, divenendo inoltre grande centro industriale, con industrie meccaniche ... Monaco di Baviera (ted. München) Città della Germania (1.326.807 ab. nel 2008), capoluogo del Land di Baviera. Sorge a 520 m s.l.m sulle sponde del fiume Isar ed è stata favorita dal convergere di varie strade provenienti dai valichi delle Alpi (la città costituisce il principale punto di accesso all’area alpina orientale), ...
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Vocabolario
st!
st! 〈zs〉. – Indicazione grafica con cui si usa rappresentare quel particolare suono sibilante che si produce per chiamare sottovoce qualcuno o anche per raccomandare o ordinare silenzio: avanti dunque: «st», chiama quei del fico, entra...
v. st
v. st. (o 'v. s.'). – Abbreviazione di vecchio stile, in datazioni che si riferiscono a paesi in cui ha avuto luogo una riforma del calendario (v. stile, n. 5).
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