Phillips, Adam. – Psicoanalista e saggista britannico (n. Cardiff 1954). Tra i più influenti psicanalisti contemporanei, dal 1990 al 1997 è stato primario di Psicoterapia infantile al Charing Cross Hospital di Londra. Disorientante e polemico nei confronti dei modelli teorici convenzionali, pur prendendo le mosse dalla tradizione freudiana (di Freud è stato tra l’altro curatore dell’opera completa per i Classici Penguin) P. se ne è progressivamente distanziato assumendo posizioni teoriche profondamente critiche rispetto al dogmatismo degli assunti psicanalitici, e accogliendo nella sua analisi influssi eterogenei quali quelli derivanti da D.W. Winnicott (del quale è autore di una importane biografia edita nel 1988 e tradotta in italiano nel 1995), R. Barthes e W.H. Auden, che gli hanno consentito di stemperare la rigidità di alcuni paradigmi disciplinari e di analizzare i comportamenti umani con ironia e disarmante lucidità. Collaboratore del “New Yorker”, brillante e fecondo scrittore, P. è autore di numerosi testi tra i quali si citano: On kissing, tickling, and being bored: psychoanalytic essays on the unexamined life (1993; trad. it. 1995); Monogamy (1996; trad. it. 1997); Darwin's worms: on life stories and death stories (1999; trad. it. I lombrichi di Darwin e la morte di Freud, 2000); Houdini's box: on the arts of escape (2001; trad. it. 2002); On balance (2010; trad. it. 2011); Missing out: in praise of the unlived life (2012); la raccolta di saggi One way and another (2013); Unforbidden pleasures (2015); In writing (2017); Attention seeking (2019); nel 2021, On wanting to change e The cure for psychoanalysis.