adamante
. Vale " diamante ", in Pd II 33 Parev'a me che nube ne coprisse / lucida; spessa, solida e pulita, / quasi adamante che lo sol ferisse; " imperò che el corpo lunare, di sua natura obscuro, risplende, quando el sole lo percuote, come fa un diamante " (Landino). Per il fenomeno della rifrazione cfr. Cv III VII 3 (dove viene liberamente tradotto un passo di Alberto Magno, De Intellectu et intelligibili I III 2): certi corpi, per molta chiaritade di diafano avere in sé mista, tosto che 'l sole li vede diventano tanto luminosi, che per multiplicamento di luce in quelle [corpora?] e ne lo loro aspetto, rendono a li altri di sé grande splendore, sì come è l'oro e alcuna pietra. Le proprietà e le caratteristiche del diamante si trovano descritte nelle Etimologie di Isidoro (XVI XIII 2), sicuramente note a Dante. In Pg IX 105 appare la forma ‛ diamante ' (v.), con la variante adamante.