TADOLINI, Adamo
Scultore, nato a Bologna il 21 dicembre 1788, morto in Roma il 16 febbraio 1868. Studiò all'accademia di belle arti di Bologna con il De Maria. Nel 1813, vincendo il premio dell'alunnato, ebbe una pensione per compiere gli studî a Roma. Quivi frequentò la scuola del nudo e fu subito apprezzato dal Canova che lo volle nel suo studio. Cominciò allora, e durò per nove anni, fino alla morte del maestro, quella comunione di vita e d'arte che doveva fare del T. il migliore allievo del Canova e il vero e più fedele continuatore della tradizione neoclassica. La sua produzione, abbondante di spunti mitologici e di motivi classici, ha, con i pregi, la fredda compostezza e l'astrattezza intellettualistica proprie di quell'accademia. Tra le opere più notevoli ricordiamo: Teseo e Arianna, Ciparisso, Ganimede, Teti e Achille, Baccante, il monumento equestre a Simón Bolívar (Lima), la statua colossale di S. Paolo (Roma, Piazza S. Pietro), quella del re David per il monumento all'Immacolata Concezione in Piazza di Spagna a Roma, di S. Francesco di Sales (Roma, Basilica di S. Pietro).
Bibl.: A. Tadolini, Ricordi autobiografici, a cura di G. Tadolini, Roma 1900; A. Venturi, I Tadolini, in Italia artistica e industriale, I (1893-1894); L. Callari, Storia dell'arte contemporanea, Roma 1909, p. 10; S. Kambo, Enrico Tadolini, Bergamo 1934, pp. 10-17.