ADAMO
Maestro di pietra (non sappiamo se anche architetto), fu attivo nella seconda metà del sec. XI o nei primi anni del XII nella fabbrica del Santo Ambrogio di Milano, dove scolpì parte dei marmi della porta maggiore, rimaneggiata già durante la costruzione, giacché il suo nome ("Adam magister") si legge capovolto su una colonna anch'essa capovolta.
È da respingere, perché senza fondamento, l'identificazione dell'A, con l'architetto del Sant'Ambrogio, avanzata, tra gli altri, dal Mongeri; non accettabile nemmeno l'ipotesi di G. Biscaro che nell'A. identificò sia un "Adam" che insieme con un certo Pagano compare in una lapide del 1098 (atrio del Sant'Ambrogio, esterno), sia un Adamo del fu Alberto "qui dicitur Melanense de loco Comabio",sia ancora un "Adam magister de Sancto Sepulcro",che nel 1094 acquistava un podere nel territorio di Comabbio.
Bibl.: G. Mongeri, L'arte in Milano,Milano 1872, p. 27; G. Biscaro, Note e documenti santambrosiani,in Arch. stor. lombardo,XXXI (1904), pp. 304-309 (e recensione di L. Testi, in L'Arte,VIII [1905], p. 304); C. Romussi, Milano ne' suoi monumenti,Milano 1912, pp. 370-371; A. Kingsley Porter, Lombard Architecture,II, New Haven-London 1916, pp. 586-587;A. Venturi, Storia dell sarteital.,III, L'arte romanica,Milano 1904, p. 198; P. Toesca, Storia dell'arte ital.,I, Il Medioevo,Torino 1927, p. 650n. 5; S. Vigezzi, Catalogo descrittivo, ragionato e critico delle sculture esistenti nella basilica di Sant'Ambrogio in Milano,in Arch. stor. lombardo,s. 6,LIX (1932), p. 329; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I., p. 71.