addivenire (addovenire, già in uso nella lingua del Duecento; addovien ricorre in Rime LXXIII 10, accanto ad addivene in rima: Cv II Voi che 'ntendendo 56. Cfr. anche addivegna, in Vn XXV 3)
Il verbo ricorre nove volte nell'opera di D. (mai nel Fiore e nel Detto). Il significato prevalente è quello di " avvenire ", " accadere ", " succedere "; solo in un caso il verbo significa piuttosto " derivare ", " provenire ": Pd VIII 130 La circular natura, ch'è suggello / a la cera mortal, fa ben sua arte, / ma non distingue l'un da l'altro ostello. / Quinci addivien ch'Esaù si diparte / per seme da Iacòb... Rimangono invece estranei altri significati che il verbo pur aveva nella lingua del Duecento.
Notevole per l'effetto stilistico che ne deriva, la duplice ricorrenza (introdotta per di più da avvegna... che) in Vn XXV 3 avvegna forse che tra altra gente addivenisse, e addivegna ancora.
Oltre alle occorrenze citate, cfr. Vn VI 2, XVI 4, XXIII 16, Pd IV 100. V. anche AVVENIRE.