ADELARDO
Vescovo di Reggio Emilia, almeno fin dal gennaio del 945,fu eletto alla cattedra emiliana per opera di Ugo di Provenza. Quasi sicuramente non è da identificarsi, come vorrebbe Liutprando, con quel chierico di Manasse, di nome Adelardo, al quale, in cambio della cessione della fortezza di Formicaria, ai danni di Lotario, sarebbe stata promessa la diocesi di Como. A. fu in rapporti di amicizia molto stretti con il re d'Italia, Lotario, come appare da numerosi documenti, con cui, grazie all'intervento del vescovo di Reggio Emilia, il sovrano concede donazioni e privilegi.
Il 19 maggio 947, per sua intercessione, Lotario donava alla chiesa di S. Maria e di S. Prospero in Reggio una terra nel Pavese. Il 9 ottobre dello stesso anno, ancora Lotario, dietro preghiera di A., donava al vescovo di Modena i suoi possessi nel contado di Comacchio.
Il 13 febbr. 948 A. riusciva a far confermare ai canonici di S. Giustina in Piacenza i possessi donati loro da Lamberto.
Morto Lotario, A. dovette venire in urto con Berengario II e ne diede la prova schierandosi tra i fautori di Ottone di Sassonia e adoperandosi attivamente per la fuga di Adelaide, vedova di Lotario, dal castello in cui Berengario l'aveva rinchiusa, sulle rive del Garda, se dobbiamo credere ad un'antica tradizione. A. fece pervenire, nell'agosto del 951, al cappellano e all'ancella di Adelaide un messaggio in cui si davano istruzioni per la fuga della regina dal castello. Nella notte del 20 agosto, i tre riuscirono, forse anche con la complicità di qualche custode, ad evadere dalla rocca e s'imbatterono, dopo una lunga marcia notturna, con un drappello di cavalieri mandato loro incontro da Adelardo. Adelaide, secondo il racconto di Donizone, fu condotta a Reggio e di qui a Canossa, che dipendeva direttamente dal vescovo emiliano. Qui la regina attese Ottone.
L'ultima notizia relativa ad A. è quella della sua partecipazione alla dieta di Augusta del 7 ag. 952.
Fonti e Bibl.: Liudprandi episcopi cremonensis Opera,in Monumenta Germ. Hist., Scriptores Rerum Germanicarum in usum scholarum,Hannoverae 1915, pp. 145-148; I diplomi di Ugo e di Lotario, di Berengario II e di Adalberto,a cura di L. Schiaparelli, Roma 1924, in Fonti per la Storia d'italia,XXXVIII, pp. 254, 259, 263; A. Balletti, Storia di Reggio nell'Emilia,Reggio nell'Emilia 1925, p. 44; G. Fasoli, I Re d'Italia,Firenze 1949, pp. 166, 174, 181, 184.