ADELFERIO
Duca di Amalfi negli anni 984-986. Affermatosi, dopo il lungo e felice regno di Mastalo I, il principio dinastico, i prefetturi amalfitani, un tempo elettivi, si erano attribuito, dal 957, il titolo ducale quasi a consacrare l'importanza del loro piccolo stato. Questo aveva raggiunto la sua massima estensione territoriale, allorché Mansone I, nel 981, profittando dei torbidi sopraggiunti in Salerno alla morte di Pandolfo Capodiferro, riuscì ad occupare la capitale longobarda, che tante volte aveva minacciata l'indipendenza amalfitana, e la mantenne, nonostante l'intervento contro di lui di Ottone II. Ma questo successo così importante fu reso sterile perché A., fratello del duca Mansone, lo estromise da Amalfi (984) e ne tenne il ducato, finché Mansone riuscì ad essere reintegrato, costringendo A. e sua moglie Drosa a cercare rifugio a Napoli. È questa una delle numerosissime rivolte di palazzo, che, avvicendandosi continuamente nel sec. XI, furono non ultima causa della crisi che segnò la fine del ducato amalfitano.
Fonti e Bibl.: Chronici Amalfitani fragmenta,in L. A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi,I, Arretii 1773, col. 360; M. Camera, Memorie storico-diplomatiche dell'antica città e ducato di Amalfi,I, Salerno 1876, pp. 181 ss.; M. Berza, Amalfi preducale,in Ephemeris Dacoromana,VIII (1938), pp. 437 ss.; E. Pontieri, Tra i Normanni nell'Italia meridionale,Napoli 1948, p. 386.