• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

ADENET le roi

di Luigi Sorrento - Enciclopedia Italiana (1929)
  • Condividi

ADENET le roi

Luigi Sorrento

Poeta francese del sec. XIII, originario del Brabante. Menestrello non randagio, né oscuro, né indotto, ebbe una situazione stabile di poeta di corte presso le case di Brabante e di Fiandra. Protetto dapprima dal letterato Enrico II, duca del Brabante dal 1248 al 1261, e da due figli di costui, lo ritroviamo a varie riprese alla corte di Francia bene accolto dalla figlia Maria, sposa del re Filippo l'Ardito: soggiorni che sono ritratti in belle figure del ms. 3142 dell'Arsenal. In una di esse il poeta sta, nelle stanze della regina Maria (1285), in atto di ascoltare dalla bocca di Bianca, vedova dell'infante di Castiglia e figlia di S. Luigi, una leggenda spagnola inserita nel poema di Cléomadès, e porta in capo la corona di re dei menestrelli; in un'altra presenta la detta opera al duca d'Artois. Dalla casa di Brabante passò al servizio di Guido de Dampierre, conte di Fiandra, al cui seguito era ancora nel 1296: periodo lungo e proficuo, durante il quale consultò, a credere alla sua affermazione, un monaco di Saint-Denis, che gli avrebbe fornito la "vera storia" dell'altro poema di Bovon de Commarcis, e intraprese grandi viaggi al seguito del conte, spingendosi fino a Napoli e in Sicilia, dei quali paesi, come di Venezia e di Parigi, abbiamo nei suoi poemi descrizioni suggestive e vive. Oltre al citato Cléomadès, romanzo di pura fantasia, ultimo in ordine di tempo e giudicato il suo capolavoro, in cui fa l'apparizione un cavallo alato preso in prestito dai racconti orientali attraverso gli Ispano-arabi, oltre al citato Bovon de Commarcis, il quale appartiene alle chansons che narrano di guerre in Ispagna ed è forse una leggenda fiorita all'ombra delle abbazie, altre opere importann sono: Enfances Ogier le Danois, che è un rimaneggiamento di altro poema e ha come campo d'impresa l'Italia; Berte aux grands pieds, grazioso rimaneggiamento della nota leggenda sul motivo folkloristico della fidanzata sostituita e della sposa fedele e perseguitata. In tutte queste opere il poeta, anche quando segue narrazioni altrui, mette un'arte particolare che non ha certo l'ingenua robustezza delle vecchie geste, ma è scaltrita e addottrinata nella versificazione, nella lingua e nello stile. La chanson più che dell'epico ha del romanzesco, si è raffinata, ed è consona al gusto delle corti del sec. XIII.

Bibl.: L. Gautier, Les épopées françaises, 2ª ed., Parigi 1878-94, III; G. Paris, Hist. poét. de Charlemagne, Parigi 1865; A. Bovy, Adenet le Roi et son oeuvre, in Annales de la Société d'archéologie de Bruxelles, X e XII (1896 e 1898); J. Bédier, Légendes épiques, 2ª ed., Parigi 1914-1921, I-IV; E. Röll, Das Verhältnis des Siège des Barbastre zum Bueve de Commarcis, Greifswald 1909, cfr. anche le prefazioni alle ediz.: di Berte aux grands pieds, curata da P. Paris, Parigi, 2ª ed., 1836; di Cléomadès, curata da A. van Hasselt, Bruxelles 1888; di Berte aux grands pieds; di B. de Commarcis, e di Enfances Ogier, curate da A. Scheler, Bruxelles 1874.

Vedi anche
Chrétien de Troyes Poeta francese (seconda metà sec. 12º). Delle sue poesie giovanili ci è pervenuta soltanto la Philomena, serbata nell'Ovide moralisé; non c'è rimasto quel che aveva composto del "roi Marc et d'Iseut la blonde", probabilmente un episodio della leggenda di Tristano. I grandi romanzi di Ch. (in versi ottosillabi ... verso Letteratura In poesia, unità di discorso avente una struttura metrica e un disegno ritmico e delimitata da una pausa virtuale, di solito isolata, nella tradizione grafica occidentale, mediante un a capo o uno spazio. Aspetti generali del verso classico Il v. è un’entità formata da più piedi avente una ... èpica Narrazione poetica di gesta eroiche, spesso leggendarie. Si distinguono un'e. tradizionale (poemi omerici, Canzone dei Nibelunghi), che fa riferimento ai racconti elaborati dalla tradizione, e un'e. riflessa, in cui l'elaborazione fantastica del racconto storico e la sua formazione in poema sono opera ... Fiandra (fiammingo Vlaanderen; fr. Flandre) Regione storica del Belgio che corrisponde geograficamente alla zona bassa fra i fiumi Lys e Schelda e lo Stretto di Calais. Creata in buona parte dall’uomo, non ha precisi confini naturali; l’unico criterio di delimitazione può essere quello linguistico (i dialetti ...
Tag
  • FILIPPO L'ARDITO
  • CONTE DI FIANDRA
  • GREIFSWALD
  • BRUXELLES
  • ENRICO II
Altri risultati per ADENET le roi
  • Adenet le Roi
    Enciclopedia on line
    Poeta francese (m. dopo il 1296), "re dei menestrelli", visse nelle corti di Brabante, di Francia e di Fiandra, compose canzoni di gesta (Bovon de Commarcis, Enfances Ogier, Berte aux grands pieds), e romanzi d'avventure. Il suo capolavoro è il lungo romanzo in ottosillabi Cléomadès, tra le cui molte ...
Vocabolario
le roi est mort, vive le roi!
le roi est mort, vive le roi! ‹lë ru̯à è mòor vìiv lë ru̯à› (fr. «il re è morto, viva il re!»). – Formula con cui nella monarchia francese precedente alla rivoluzione si annunciava al popolo contemporaneamente la morte del re e l’avvento...
le³
le3 le3 pron. pers. e dimostr. f. pl. [lat. ĭllae, nomin. f. pl. di ĭlle «egli»]. – Corrisponde al sing. la, come compl. oggetto, e ne segue l’uso: le ricordo benissimo (quelle due donne, o quelle tue osservazioni); io certe cose non le...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali