adesso
. Nei due esempi che lo documentano in D., entrambi nel Purgatorio e in rima, l'avverbio di tempo ha due valori diversi, che nella lingua antica sono i più frequenti, accanto a quello di " sempre ". In XVIII 106 0 gente in cui fervore aguto adesso / ricompie forse negligenza e indugio, vale, come ancor oggi, " ora ", " nel momento presente "; in XXIV 113 noi venimmo al grande arbore adesso, significa " presto ", " rapidamente ", " subito " (è provenzalismo presente nella lirica del Due e Trecento: cfr. Paganino Contra lo meo volire 15, Chiaro Greve cosa 38; Talento aggio 65; La splendïente luce 7). Alcuni editori e lettori (Buti, Giovanni da Serravalle, Daniello, la Crusca, Fraticelli, Foscolo) in questo secondo passo hanno preferito leggere ad esso, cioè " ad esso albero "; ma la lezione a. è preferibile per più di un motivo; vedi Petrocchi, ad l.