ADIMARI, Ubaldo, beato
Figlio di Bernardo di Uberto, nato verso la metà del sec. XII, condusse dapprima in Firenze, esuberante e facinoroso, una vita di violenze, partecipando alle contese politiche che dividevano la città. Nel 1279, attratto dalla predicazione di s. Filippo Benizi in favore del tentativo di pacificazione del cardinale Latino, mutò vita ed entrò ell'Ordine dei Servi di Maria. Nel 1282 fu ordinato sacerdote e si ritirò nel romitaggio di Monte Senario, in penitenza. Se ne allontanò solo nel periodo 1282-1285, per accompagnare il Benizi, generale dell'Ordine, nelle sue missioni: a Todi, durante uno di questi viaggi, il 22 ag. 1285, lo assisté in punto di morte. Da Lotteringo della Stufa, successo al Benizi, ottenne quindi il permesso di ritirarsi nuovamente nella cella di penitente, dove morì il 9 apr. 1315 (secondo il Brocchi, ma contro la tradizione, nel 1318); fu sepolto nella chiesa di Monte Senario.
Di lui si narrarono diversi fatti miracolosi (come quello della pernice che, cotta dai confratelli per lui sofferente, ritornò in vita dopo un suo segno di croce). Il 3 apr. 1821, Pio VII, auspice il p. Antonmarchi, generale dei Servi di Maria, ne approvò il culto come già praticato "ab immemorabili".
Bibl.: A. Adimari, La Clio...,Firenze 1639, pp. 52-53; Id., Memorie appartenenti alla famiglia degli Adimari,in Delizie degli Eruditi toscani,XI, Firenze 1778, p. 237; G. M. Brocchi, Vite de' Santi e Beati fiorentini,II, Firenze 1752, pp. 383-389; L. M. Raffaelli, Vita del beato U. A. dell'Ordine dei Servi di Maria,Firenze 1915; A.M. Rossi, I settecento anni dei Servi di Maria (1233-1933). Note storiche,Firenze 1933, pp. 33, 43-44, 152; Id., Manuale di storia dell'Ordine dei Servi di Maria,Roma 1956, pp. 150, 394, 821.