ADIPOCERA
. È la sostanza in cui si trasformano parti del cadavere pel cosiddetto processo di saponificazione, tanto che il cadavere stesso rimane abbastanza conservato per lunghissimo tempo ed appare come trasformato in una materia cerea, caseosa o saponosa, facilmente friabile. Tale trasformazione si verifica, in pochi mesi, in ambienti umidi o in locali impermeabili all'aria, sicché la putrefazione si arresta. Secondo alcuni l'adipocera si forma per un processo di saponificazione dei grassi preesistenti nel cadavere, secondo altri si avrebbe dai grassi cadaverici in parte neoformati dalle sostanze proteiche per processi proteolitici o saprogenici. Questa grave questione, tuttora oscura, ha trovato in Italia importanti contributi risolutivi in senso affermativo per quest'ultima opinione da parte del Borri, del Lattes e del Bianchini.
L'adipocera è formata per la maggior parte di acidi grassi (in prevalenza acido palmitico e stearico), in parte liberi e in parte allo stato di saponi di calcio e di ammonio.
Si spiega la formazione dell'adipocera pensando che, durante la putrefazione, le sostanze proteiche e tutti gli altri costituenti organici dell'organismo animale si decompongono più o meno rapidamente, trasformandosi in prodotti gassosi, mentre i grassi esistenti nell'animale al momento della morte subiscono soltanto una saponificazione: gli acidi grassi liberi e i loro saponi, che sono più difficilmente attaccati dai batterî della putrefazione, restano a costituire l'adipocera. Deve esser tenuta presente anche l'ipotesi che una parte degli acidi grassi che costi uiscono l'adipocera possa provenire anche dalle sostanze proteiche e dagli idrati di carbonio del cadavere, che potrebbero essere trasformati in acidi grassi per azione di fermenti speciali capaci di esercitare la loro azione quando si trovano in determinate condizioni favorevoli (umidità, presenza di sali di calcio, difetto di ossigeno, ecc.).