ADMETO (῎Αδμητος, ῎Ασμητος)
Re di Fere (Tessaglia), la cui figura è stata resa famosa soprattutto dall'Alcesti di Euripide. Di lui troviamo rappresentate nelle arti figurative varie vicende. Nel vaso François, A. appare tra i partecipanti alla caccia del cinghiale calidonio. Tra le raffigurazioni che ornavano il trono di Amicle era anche quella di A. sul carro tirato da un cinghiale e da un leone (Paus., iii, 18, 15), secondo le condizioni cui egli si assoggettò per poter sposare Alcesti; la stessa raffigurazione è su uno stucco romano, e probabilmente anche su un anello etrusco. L'eroe è rappresentato poi nella scena dei giochi funebri in onore di Pelia, che appariva sull'Arca di Cipselo (Paus., v, 17, 10) e di tale raffigurazione è forse un'eco la scena che è su una imbracciatura di scudo bronzeo. Per quanto riguarda le vicende di A. e di Alcesti che formano il soggetto del dramma euripideo, si è cercato di identificarne i vari momenti nelle opere d'arte superstiti. Pare dunque molto probabile che qualche pittura pompeiana ritragga A. e Alcesti nell'atto di ricevere l'oracolo che vaticinava la morte di A.; lo stesso episodio e l'altro dell'addio di Alcesti sono stati riconosciuti in pitture vascolari e sopra urne etrusche, ma, pare, a torto. V'è però un cratere etrusco dipinto a figure rosse che reca i nomi dei due sposi. Più chiaramente espresso è il mito di A. e di Alcesti sopra un rilievo a Firenze. Nei sarcofagi romani col mito di Alcesti appare spesso anche A., ed infine la coppia A.-Alcesti è visibile sopra uno specchio etrusco, ora al Metropolitan Museum, e sopra un rilievo romano che porta i nomi iscritti (C.I.L., v, 8265).
Nel descrivere le pitture di Polignoto nella Lesche di Delfi, Pausania menziona, tra i personaggi ivi rappresentati, un A. che ferisce al braccio il greco Meges (x, 25, 5) ed un A. ucciso da Filottete (x, 27, 1). Trattandosi in ambedue i casi di un eroe troiano, è probabile che essi siano la stessa persona.
Monumenti considerati. - Stucco romano: Ann. dell'Inst., 186o, p. 277; scudo bronzeo: E. Kunze, Olympische Forschungen, ii, Berlino 1950, p. 178 ss.; cratere etrusco: J. D. Beazley, Etr. Vase-paint., p. 133, n. 1, tav. xxx, 1, 2; sarcofagi romani: C. Robert, Sarkophagrel., iii, 1, tavole vi, vii; rilievo di Firenze: C. Robert, op. cit., iii, 1, tav. vii, 32; specchio del Metropolitan Museum: G. M. Richter, Metrop. Mus. Cat., 802; rilievo romano (nel Museo di Aquileia?): C.I.L., v, 8265.
Bibl: R. Engelmann, in Roscher, I, cc. 68-69; G. Wentzel, in Pauly-Wissowa, I, cc. 377-80, s. v.; R. Baumeister, Dekmäler d. klassischen Altertums, I, Monaco-Lipsia 1885, p. 44 ss.; Dict. Ant., I, p. 70 s.; E. De Ruggiero, Diz., I, 92; G. Körte, Urne etrusche, III, Berlino 1916, p. 75; C. Robert, Sarkophagrel., III, I, p. 25 ss.; E. Kunze, Olympische Forsch., II, Berlino 1950, p. 178 ss.