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adocchiare

di Federigo Tollemache - Enciclopedia Dantesca (1970)
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adocchiare

Federigo Tollemache

. Parasinteto verbale, che ricorre una volta nelle Rime, 3 volte nell'Inferno, 2 in ciascuna delle altre due cantiche, mai in prosa.

Il significato fondamentale di a., comune a tutte le attestazioni, è quello di " guardare bene, con attenzione ": Pg IV 109 adocchia / colui che mostra sé più negligente / che se pigrizia fosse sua serocchia; Rime CVI 52. Nei passi seguenti, poi, l'azione dell'a. richiede uno sforzo fisico: Pd XXV 118 Qual è colui ch'adocchia e s'argomenta / di vedere eclissar lo sole un poco, / che, per veder, non vedente diventa; XXVIII 15 E com'io mi rivolsi e furon tocchi / li miei [occhi] da ciò che pare in quel volume, / quandunque nel suo giro ben s'adocchi; If XVIII 123. In If XV 22, dove a. è costruito passivamente, lo sforzo viene reso mirabilmente dalla duplice similitudine dei due che s'incontrano di sera sotto nuova luna e del vecchio sartor che aguzza le ciglia per infilare l'ago. Finalmente, in If XXIX 138 se ben t'adocchio, e in Pg XXI 30 l'anima sua [di D.]... / non potea venir sola, / però ch'al nostro modo non adocchia, a. significa piuttosto " ravvisare ", " vedere chiaramente ": nel primo passo tuttavia il Pézard (ad l.) preferisce interpretare il verbo nel significato più comune: Capocchio vede apparire sul viso del poeta, ch'egli sta fissando, un segno che gli fa pensare di essere stato riconosciuto, ma è degno di nota il fatto che nel secondo passo il verbo viene adoperato per indicare il modo più perfetto di vedere proprio delle anime disincarnate.

Vocabolario
adocchiare
adocchiare (pop. tosc. aocchiare) v. tr. [lat. *adoculare, der. di ocŭlus «occhio»] (io adòcchio, ecc.). – 1. Fissare con gli occhi, guardare: adocchia Colui che mostra sé più negligente Che se pigrizia fosse sua serocchia (Dante); gettare...
allumare³
allumare3 allumare3 v. tr. [der. di lume nel sign. di «sguardo»], region. – Adocchiare.
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