Chimico (Elliehausen, Gottinga, 1818 - Lipsia 1884), allievo di R. W. von Bunsen e di F. Wöhler; prof. a Marburgo (1851-65), poi a Lipsia (dal 1865). È stato uno dei più eminenti chimici organici della metà dell'Ottocento. Aderì alla teoria dualistica di J. J. Bertelius e fu sostenitore della teoria dei radicali, che però non considerò del tutto invariabili ammettendo la possibilità di eseguire in essi sostituzioni. Sulla base di tali teorie ottenne la sintesi di idrocarburi per elettrolisi. Realizzò innumerevoli preparazioni di composti organici tra cui quella industriale dall'acido salicilico; mediante reazioni di sostituzione in serie chiarì le relazioni genealogiche di varie classi di composti organici. Fu convinto assertore della identità di principî tra chimica organica e chimica inorganica e ottenne la sintesi totale dell'acido acetico a partire dal disolfuro di carbonio che dimostrò definitivamente l'infondatezza delle teorie vitalistiche. Propose, contemporaneamente a F. A. Kekulè, la tetravalenza del carbonio e fu sempre ostile alle teorie strutturali ritenendo che non fosse possibile inferire dalle proprietà chimiche informazioni sulla disposizione dei singoli atomi nella molecola: celebre a questo proposito è la sua polemica con J. H. van't Hoff. Scrisse un noto Lehrbuch der organischen Chemie (3 voll., 1844-60).