ZEISING, Adolf
Filosofo, poeta e giornalista tedesco, nato il 24 settembre 1810 a Ballenstedt nel Harz, morto a Monaco di Baviera il 27 aprile 1876. Noto dapprima come poeta e critico letterario, prese parte al movimento rivoluzionario del 1848 con gli scritti e con l'azione; e con la reazione fu messo in pensione dal governo ducale di Bernburg dal quale dipendeva come direttore del ginnasio. Si trasferì a Lipsia, dove entrò in rapporto con gli artisti e i letterati che vi si radunavano.
Quivi cominciò le sue riflessioni sull'importanza della "sezione aurea" nell'arte, che dovevano condurlo dopo molte ricerche ed esperimenti a formulare la sua estetica matematica, o teoria matematica del bello, che ebbe un momento di gran voga. Egli costruì una teoria dell'arte come proporzione, ed elaborò un sistema che riduceva tutte le proporzioni alla legge della sezione aurea, allargandola fino a farne un criterio di distinzione delle razze umane, e polemizzando col Fechner e altri. Verso la fine della sua vita si dedicò a ricerche filosofiche e metafisiche, prendendo anche parte alle discussioni sollevate dal Kulturkampf, con trattati e romanzi filosofici. Esercitò anche una notevole attività giornalistica collaborando alla Münchener Allgemeine Zeitung, alla Preussische Zeitung, ecc.
Lo Z. si riallaccia come filosofo dell'arte alla filosofia hegeliana di K. Rosenkranz. Il Bello è, per lui, una delle tre forme dell'Idea; e le sue modificazioni corrispondono alla rifrazione dei colori, che lo Z. deduce triadicamente. L'opera estetica dello Z. è contenuta nelle Ästetische Forschungen (Francoforte sul Meno 1855); le sue ricerche sulla "sezione aurea" hanno mostrato, a parte le generalizzazioni, una certa utilità per lo studio di particolari architettonici nelle opere d'arte dell'antichità, del Medioevo e del Rinascimento.
Bibl.: E. v. Hartmann, Die deutsche Ästhetik seit Kant, Berlino 1886, pp. 219-245; B. Croce, Estetica, 5ª ed., Napoli 1922, pp. 324, 388.