APOLLONI, Adolfo
Nacque a Roma il 10 marzo 1855; dopo aver conseguito la laurea in ingegneria, si indirizzò all'arte, studiando presso l'Accademia di S. Luca: introdottosi nel mondo artistico romano, frequentò in particolare il Bompiani e il Guglielmi. Nel 1879 si trasferì negli Stati Uniti d'America; insegnò dapprima disegno e scultura a Boston nell'Istituto d'arte, poi si trasferì a Providence, dove stabilì uno studio di scultura e si sposò con Marta Holt. Perduta la moglie, nel 1883 rientrò in Italia, continuando la sua attività scultorea: fu eletto accademico di merito residente dell'Accademia di S. Luca il 5 apr. 1903. Ricoprì varie importanti cariche pubbliche: presidente dell'Associazione artistica internazionale, commissario italiano all'Esposizione mondiale di St. Louis (1904), presidente dell'Accademia di S. Luca (1914-15 e 1919-20); assessore all'Antichità e Belle Arti nel 1905, nel 194 ebbe lo stesso assessorato e fu prosindaco. Durante la prima guerra mondiale fu presidente del Cornitato di organizzazione civile e con i cinque milioni di avanzo di quella amministrazione fondò, alla fine del conflitto, l'Asfio della Patria a Roma. Senatore della XXV legislatura (1919-21), fu sindaco di Roma dal giugno 1919 al novembre 1920. Fondò a Fano la Scuola d'arte industriale, oggi intitolata al suo nome.
Morì a Roma il 19 ott. 1923
Nelle sue numerose sculture - si ricordano, tra le altre, a Roma la tomba di Agostino Chigi in S. Maria del Popolo, il monumento Cenci-Bolognetti al Verano, l'Autoritratto nella Galleria comunale d'arte moderna, la Vittoria alata su una colonna del monumento a Vittorio Emanuele II; il monumento Braschi a Staglieno; le fontane della Vendenmia nell'atrio dell'albergo Excelsior a Venezia e dell'Orso nella Villa Cellere agli Orti Sallustiani a Roma - l'A. si mostra in evidente rapporto con le forme classicheggianti del primo Ottocento romano. Il Lavagnino ha osservato che la scultura dell'A. fu "una sorta di equivalente" all'architettura del Sacconi a Roma.
Bibl.: A. Colasanti, Arte contemporama: A. A., in L'Arte, VIII (1900), pp. 380-385; T. Giordana, Lo scultore delle fontane, in Natura e arte, XXXII (1906-07). pp. 371-378; Necrologio in L'Illustrazione ital., L, 2 (1923), p. 542; E. Lavagnino, L'arte moderna,Torino1956, p. 660; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler, II, p. 32; Encicl.Ital., III, p. 681.