BORGOGNONI, Adolfo
Giornalista, critico, insegnante, verseggiatore che si leva talvolta sino alla vera poesia, fu ingegno versatile, il quale nella diversità un po' slegata e capricciosa della sua opera, mostra un'eleganza e una finezza temperate di buon senso che fanno pensare all'arte di alcuni tra i nostri più arguti umanisti. Nacque nel 1840 a Corropoli (Teramo), dove il padre, oriundo di Romagna, esercitava la medicina. Studiò giurisprudenza a Bologna, dove si laureò nel 1861; ma le lettere lo attrassero più del diritto, e per attendere a tali studi entrò nell'insegnamento e fu professore, prima nel ginnasio d'Imola, poi, per molti anni nell'istituto tecnico di Ravenna. Intanto collaborava a giornali politici della regione, e a giornali e riviste letterarie: La Nuova Antologia, Il Propugnatore, Il Fanfulla della domenica, La Cronaca bizantina. Pubblicò a più riprese tenui raccolte di versi, le quali poi fuse in gran parte nel volumetto Rime e versi (Ravenna 1886). Parte dei suoi lavori di critica e di filologia egli raccolse prima nei due volumi di Studi di erudizione e d'arte (Bologna 1877-78), e poi nel volume Studi di letteratura storica (Bologna 1891). Nel 1889 ottenne per concorso la cattedra di letteratura italiana nell'università di Pavia, dove la morte lo colpì nel 1893.
Una scelta di scritti danteschi del B. fu pubblicata dopo la sua morte da R. Truffi, che vi premise una notizia biografica e un saggio di bibliografia dell'autore (Città di Castello 1897); una scelta di scritti varî di critica da B. Croce, sotto il titolo Disciplina e spontaneità nell'arte, Bari 1913.
Bibl.: G. Patroni, Il pensiero critico di A. B., Pavia 1914; F. Barbieri, in Giorn. storico d. letterat. ital., LXVII (1916), pagine 325-59; M. Mainetti, Il carteggio di A. B., in La Romagna, XIV (1923), fasc. 6.