DE BOSIS, Adolfo
Poeta, nato in Ancona il 3 gennaio 1863, morto presso quella città il 28 agosto 1924. Studiò al Collegio Campana di Osimo e si laureò in legge a Roma, dove poi abitò sempre. Oltre che letterato, fu amministratore e industriale. Dal 1895 al 1907 diede fuori i dodici bellissimi volumi d'una rivista, Il Convito, che animata dalle idee estetiche rappresentate dal D'Annunzio, amico intimo del De Bosis, accoglieva lavori di letterati e di artisti di diversa origine, ma tutti più o meno estetizzanti.
Il De B. ammirò con entusiasmo lo Shelley, e principalmente da lui, che andava traducendo in modo impareggiabile, dedusse ispirazioni e forme. In tal genere primeggiano i quattro inni Alla terra, Al mare, A un macchinista, Ai convalescenti. Pieno di melodia, con ricerca di effetti, anche tecnici, nuovi, ha in Amori ac silentio e in Le rime sparse, alcuni componimenti che, rimasti troppo poco noti al pubblico, sono carissimi ai sottili intenditori. Nondimeno il nome di lui si affida assai più alle versioni dallo Shelley (I Cenci, 1898-1914; Prometeo, 1922; Liriche, 1928): qualcuna, come quella della Sensitiva, veramente bella.
Bibl.: G. Lo Curzio, in L'Italia che scrive, novembre 1924, con bibliografia; L. Russo, A. De B., Napoli 1922; L. Valli, A. De B., in Nuova Antol., 1° dic. 1926; B. Croce, Lett. d. nuova Italia, 3ª ed., Bari 1929, IV, pp. 141-156.