BAEYER, Adolph von
Chimico tedesco, nato a Berlino il 31 ottobre 1835, morto a Monaco il 20 agosto 1917, uno dei più grandi chimici organici del secolo passato. Iniziò i suoi studî a Berlino, dedicandosi in principio alla fisica matematica, che abbandonò però ben presto per darsi completamente allo studio della chimica, nel quale fu allievo del Bunsen e del Kekulé. Libero docente nel 1860 nell'università di Berlino, nell'ottobre dello stesso anno fu nominato professore di chimica organica nell'Istituto professionale di Berlino (Gewerbe-Institut) dove rimase dodici anni. Durante questo periodo tenne pure un corso libero nell'università di Berlino, dove nel 1866 fu nominato professore straordinario; e nel 1869 ebbe ancora l'incarico dell'insegnamento della chimica nell'Accademia di guerra. Nel 1872 fu nominato professore straordinario a Strasburgo, dove ebbe come allievi Emil e Otto Fischer, e nel 1875 fu chiamato a Monaco a succedere al Liebig.
Appunto a Monaco si svolse il periodo più brillante della sua carriera scientifica. In questa università, nel laboratorio da lui stesso ideato e fatto costruire, egli poté accogliere intorno a sé un gran numero di valenti allievi e poté condurre a termine molti lavori di fondamentale importanza per la chimica organica. Tra le sue ricerche più notevoli sono da ricordarsi: quelle sui composti ciclometilenici; quelle sulla costituzione del furfurolo, del pirrolo e dell'indolo, da lui scoperto; la preparazione artificiale dell'ossindolo, isatina e blu d'indaco; gli studî sugli acidi ftalici e quelli sui derivati della purina e dell'acido urico; le sue lunghe indagini sui processi di condensazione (condensazione dell'acetone e delle aldeidi con fenoli e carboidrati); le sue teorie sulla stabilità degli anelli costituiti da atomi di carbonio e sulla formula di struttura del benzolo (formula centrica), quelle sui sali di ossonio e infine gli studî importantissimi sui terpeni, ai quali dedicò gli ultimi anni della sua feconda attività.
Sui terpeni egli pubblicò in collaborazione con V. Villiger, suo assistente, un gran numero di lavori che hanno portato a chiarirne la formula di costituzione e a stabilirne i rapporti genetici.
Dal suo laboratorio sono usciti - anche per opera dei suoi allievi - lavori importantissimi, tra i quali basterà ricordare quelli di Graebe e Liebermann sull'alizarina e quelli di Emil e Otto Fischer sulla rosanilina.