HARNACK, Adolph von
Storico protestante della Chiesa, nato a Dorpat (oggi Tartu) il 7 maggio 1851 da Teodosio (1817-1889), ivi professore di teologia, morto a Heidelberg il 10 giugno 1930. Studiò a Dorpat e Lipsia, ove fu nominato libero docente di storia della Chiesa (1873) e quindi (1876) professore straordinario. Il suo insegnamento appare fin d'allora informato alle idee di A. Ritschl. Trasferito (1879) a Giessen come ordinario, e quindi a Marburgo (1886), iniziò ivi la pubblicazione di quel Lehrbuch der Dogmengeschichte che ha maggiormente contribuito a farlo considerare come il più autorevole rappresentante del protestantesimo liberale. Fallito (1888), in seguito alle opposizioni suscitate dal suo Lehrbuch, il suo ritorno a Lipsia, fu chiamato (e vi rimase fino al 1921) all'università di Berlino. La Chiesa prussiana protestò, ma il Bismarck ottenne dal Gabinetto prussiano la decisione favorevole al H., che iniziò così il periodo più fiorente della sua carriera scientifica e ufficiale. Favorito e nobilitato (1914) da Guglielmo II, membro della Preussische Akademie der wissenschaften (dal 1890) e presidente di quella Kirchenväter-Kommission, direttore (1905-1921) della Staatsbibliothek di Berlino, presidente (dal 1910) della Kaiser-Wilhelm Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften, fondatore (1890) e presidente (1903-1912) dell'Evangelischsoziales Kongres, egli estese in misura straordinaria il campo della sua attività partecipando efficacemente al moto culturale, pedagogico, politico e sociale del suo paese. La famosa polemica zum Apostolicum, sulla sostanza evangelica del Simbolo degli apostoli, che può considerarsi una delle più importanti controversie religiose della Germania moderna, si risolse ben presto in una polemica pro e contro il H., che, all'epoca (1899-1900) delle sue conferenze sull'essenza del cristianesimo, tradotte subito nelle principali lingue moderne, "sembrò dovesse avere nelle mani, definitivamente, l'indirizzo della spiritualità evangelica luterana".
Si è già detto altrove diffusamente (v. Cristianesimo; XI, p. 963 e dogma, XIII; p. 93) quali siano le idee che il H. ha difeso circa l'essenza e il valore del Cristianesimo, la natura del dogma e il suo sviluppo nella storia cristiana; ma giova notare che, nonostante i suoi contrasti con la sua Chiesa ufficiale, egli rimase sempre sostanzialmente ligio alle tradizioni del luteranesimo. Se oggi il H. appare, anche in Germania, aver sopravvissuto alle sue idee apologetiche, anche la sua vasta opera storico-erudita, del resto inscindibile da quelle, e che è forse senza pari, per mole e per importanza, nel campo degli studî storico-religiosi, non è andata esente da revisioni spesso radicali, specialmente per ciò che riguarda l'atteggiamento del H: rispetto alle fonti neotestamentarie e la sua concezione del processo ellenizzatore del cristianesimo primitivo, atteggiamento e concezione oggi superati.
Opere principali: Collaborazione all'ed. dei Padri Apostolici, con Th. Zahn e O.v. Gebhardt (Lipsia 1875-1877); articoli nella Real-Encyclopädie für protestantische Theologieund Kirche (la cui terza ed. fu dal H. diretta insieme con H. Hauck); recensioni e direzione (1881-1910) della Theologische Literaturzeitung; pubblicazione e direzione con O. v. Gebhardt (poi K. Schmidt) dei Texte und Untersuchungen zur Geschhichte der altchristlichen Literatur (Giessen 1882 segg.; voll. 46 pubblicati nel 1930); Lehrbuch der Dogmengeschichte (voll. 3, Friburgo in B. 1886-1889; 4a ed., Tubinga 1909-1910; trad. it., da usarsi con molta cautela, Mendrisio 1912-1914); Grundriss (Friburgo in B. 1899; 6a ed., Tubinga 1922); Das apostolische Glaubensbekenntnis (Berlino 1892; 27a ed., Berlino 1928); Geschichte der altchristlichen Litteratur bis Eusebius (voll. 3, Lipsia 1893-1904); piano di pubblicazione e direzione effettiva dei Griechischen Christlichen Schriftsteller der ersten drei Jahrhlunderte, editi dall'Accademia di Berlino; Das Wesen des Christentums (Lipsia 1900;14a ed., Lipsia 1927; trad. it., 2a, ed., Torino 1908); Die Mission und Ausbreitung des Christentums in den ersten drei Jahrhunderten (Lipsia 1902; 4a ed., voll. 2, Lipsia 1923; trad. ital. sulla 2a ed. ted., Torino 1906); BeitriEe zur Einleitung in das Neue Testament (voll. 7, Lipsia 1906-1916); Reden und Aufsätze (4 serie con titoli diversi, voll. 6, Giessen 1904-1923); Marcion, das Evangelium vom fremdem Gott (Lipsia 1921;2a ed., Lipsia 1924); Neue Studien zu Marcion (risposta alle critiche all'opera precedente, Lipsia 1923); Die Entstehung der christlichen Theologie u. des kirchilichen Dogulas (Gotha 1927); Das Schreiben der römischen Kirche an die korintische aus der Zeit Domitians (Lipsia 1929); Studien zur Gesch. des N. Testaments u. der alten Kirche (voll. 3 postumi, Berlino 1931 segg., coi saggi sparsi dal 1899 nei Sitzungsb. dell'Accad. prussiana, in riviste, miscellanee, ecc.).
Bibl.: J. de Ghellinck, La carrière scientifique de H., in Revue d'Histoire ecclésiastique, XXVI (1930), pp. 962-991 (con bibl. precedente, a pp. 963-964, n. 1); H. Lietzmann, Gedächtnisrede auf A. v. H., Berlino 1931. La bibliografia più completa degli scritti di H. aggiornata sino al 1927 e rivista da H. stesso è quella di F. Smend, A. v. H., Verzeichnis seiner Schriften, Lipsia 1927 (comprende circa 1500 numeri).