adornare (addornare)
Nel comune significato di " far bello ", talvolta riflessivo: Pd X 106 L'altro [spirito] ch'appresso addorna il nostro coro; Rime C 42 le fronde / che trasse fuor la vertù d'Ariete / per adornare il mondo; Pg XXVII 103 Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; XXVII 107; Pd XXXI 10 nel gran fior [la ‛ candida rosa '] ... che s'addorna / di tante foglie. In senso astratto, ma sempre nel significato di " abbellire ": Cv III VIII 6 in qualunque parte l'anima più adopera del suo officio... a quella più fissamente intende ad adornare; VIII 8,13; Vn XIX 13 63 io son mandata / a quella di cui laude so' adornata. Vedi anche Vn XII 8, Cv I III 9, V 4, III IV 8, Rime XC 34, CVI 37, Rime dubbie III 15 27 Cv IV Le dolci rime 121, 127 (ripreso in XVI 2, XXIII 1 e XXV 11). Pur conservando il valore di " abbellire ", assume per estensione il significato di " improntare ", " atteggiare a ", in Pg XII 82 Di reverenza gli atti e il viso addorna.
Inoltre in Pd IX 106 Qui si rimira ne l'arte ch'addorna / cotanto effetto, " si contempla il divin magistero che abbella questa grand'opera della sua creazione " (Casini-Barbi; ma la lezione è incerta). Il verbo ricorre infine in Rime dubbie XXX 7, come variante (cfr. l'edizione Fraticelli) di addobbarsi. V. anche ABBELLIRE; ORNARE.