adozione del configlio
loc. s.le f. Adozione, da parte di uno dei due componenti di una coppia, del figlio del partner, che diventa figlio acquisito.
• Secondo gli italianisti, a cui in questo caso si è unito anche il presidente della Crusca Francesco Sabatini, l’espressione migliore sarebbe «adozione del configlio» (coniata proprio da Sabatini). Tradurrebbe stepchild con un neologismo italiano e modellato in analogia ad altri gradi di parentela acquisiti da tempo, come «compare» (nel senso primario di chi tiene a battesimo il figlio altrui), «consuocera», «consuocero». (Matteo Sacchi, Giornale, 16 febbraio 2016, p. 1, Prima pagina) • sicuro che la nuova disciplina vieti l’adozione del configlio (stepchild adoption)? Dopo lo stralcio della norma che intendeva regolarla, la legge Cirinnà è muta come un pesce. Ma può ben trattarsi di silenzio-assenso, per dirla in giuridichese. Toccherà ai tribunali valutare, caso per caso, coppia per coppia. Loro, d’altronde, già lo fanno, talvolta consentendo l’adozione alle famiglie omosessuali. Giusto così, i giudici si trovano davanti persone in carne e ossa, non gli stereotipi su cui ragiona volentieri la politica. E i giudici sono l’avamposto della società civile, l’antenna che ne diffonde gli umori nel Palazzo. (Michele Ainis, Corriere della sera, 27 febbraio 2016, p. 1, Prima pagina) • Il secondo partner della coppia fruitrice della surrogazione di maternità interverrebbe nella relazione genitoriale solo per l’affezione, la cura e l’educazione, grazie all’istituto della stepchild adoption (adozione del configlio). (Roberto Colombo, Avvenire, 8 aprile 2016, p. 3, Idee).
- Composto dal s. f. adozione, dalla prep. del e dal s. m. configlio.
> adozione cogenitoriale, adozione del figliastro, adozione del figlio del partner, affido rafforzato, configlio, stepchild adoption.