ADRAMITTIO ('Αδραμύττιον, Adramyttium)
Antica città della costa occidentale d'Anatolia, nella Misia, a 150 km. circa a nord di Smirne, in fondo al golfo omonimo ('Αδραμυττηνὸς κόλπος, Adramyttenus sinus) sbarrato dall'isola di Mitilene. L'origine della città è fatta risalire ad uno dei figli del re lidio Aliatte Adramys, fratello di re Creso, ma il suo maggiore incremento risale al periodo del dominio pergameno. In età romana fu sede di un conventus iuridicus; in essa nacque il giurista Xenocles. Non esiste alcun vestigio dell'antica città, di cui ci rimane una notevole monetazione dal sec. IV a. C. a Gallieno. Nel Medioevo la città soffrì gravi traversie, specialmente al tempo dell'imperatore Alessio (sec. XII). Il suo nome sopravvive nella forma neogreca di Adramytti e in quella turca di Edremid, come appellativo del golfo e della piccola città moderna che ne occupa il sito. Questa che conta circa 6000 ab., s'annida fra una cintura di bei giardini e grandi oliveti e giace alquanto discosta dal mare, che s'è - come in altri luoghi d'Anatolia - ritirato per i materiali deposti dal piccolo fiume Caico, che attraversa la pianura.
Bibl.: Ephem. Epigraphica, IV, p. 213; V. Head Barclay, Historia numorum, 2ª ed., Oxford 1911, p. 520 seg.; A. Forbiger, Handb. d. alten Geographie, Lipsia-Amburgo 1842-1877, II, p. 145 segg.