Vedi ADRANO dell'anno: 1958 - 1994
ADRANO (᾿Αδρανον, Hadrānum, fino al 1929 Adernò)
Città della Sicilia orientale (Catania) in bellissima posizione sulle pendici occidentali dell'Etna a non grande distanza (8 km) dal fiume Simeto. Fondata da Dionisio di Siracusa intorno al 400 a, C. presso un santuario della divinità omonima. Conquistata da Timoleonte nel 343-42 a. C. (Diod., xiv, 68; Plut., Timot., 12); nel 263 a. C. conquistata dai Romani (Diod., xxiii, 4); elencata da Plinio fra le città stipendiariae.
Rimangono avanzi di belle mura a conci in pietra lavica, con resti di torri (contrada Cartalemi) e, dell'epoca romana, qualche avanzo di edifici termali e di tombe (contrada Faggiuta e Polichello). Necropoli affiorano nelle località: Difesa dei Mulini; Chiusa del Dammuso e altrove. Da A. proviene una statuetta in bronzo (museo di Siracusa) databile alla metà del sec. V a. C. e rappresentante un atleta offerente, notevole per la precoce recezione dei ritmi policletei. È attribuita da qualche studioso alla cerchia dello scultore Pythagoras.
A. ebbe una monetazione propria a partire dall'epoca di Timoleonte (tipi: testa laureata - lyra; testa femminile - cavallo marino; Adranos come divinità fluviale - toro cozzante; testa femminile - grano d'orzo). Nella località di Mendolito, presso il Simeto, esistono avanzi di fortificazioni in pietra grezza e furono rinvenuti ripostigli di bronzi e iscrizioni in lingua sicula.
Bibl: J. Houel, Voyage pictoresque des îles de Sicile, Malte et de Lipari, Parigi 1782-87; I. Paternò-G. Castello, Viaggio per tutte le antichità di Sicilia, Napoli 1781, p. 49 ss.; G. Sangiorgio-Mazza, Storia di Adernò, Catania 1820; S. Petronio Russo, Illustrazione storico-archeologica di A., Adernò 1897; id., I monumenti preistorici di A., Biancavilla 1906; P. Orsi, A. insigne ripostiglio di bronzi siculi, in Not. Scavi, 1909, p. 387; id., Ghianda fittile scritta. Epigrafi laterizie sicule, ibid., 1912, p. 414; id., Deposito di terrecotte ieratiche, ibid., 1915, p. 227; K. Langlotz, Frühgriechische Bildhauerschulen, Norimberga 1927, p. 147, tav. 89-90; Scaturro, Storia della Sicilia, Roma 1950, passim.