ADRANOS (᾿Αδρανος e ῾Ασρανός)
Antica divinità sicula, di origine e natura incerte, forse di derivazione vulcanica; per questo ritenuto dalla tradizione padre dei Palici (Παλικοί: dèmoni ctonî-vulcanici) ed in seguito perciò assimilato ad Efesto. Sulle pendici occidentali dell'Etna, nel luogo dove sorse la città di Adrano (᾿Αδρανόν), gli era dedicato un tempio, dov'era conservata la sua statua che aveva come attributo una lancia (Plut., Timot., 12). Accanto al tempio si allevavano numerosi cani, che di giorno accoglievano festosamente i visitatori, di notte accompagnavano a casa gli ubriachi e mordevano i ladri (Ael., Nat. an., ii, 3). Il culto di A., attestato in tutta l'isola, era diffuso particolarmente fra i Mamertini; forse A., per l'attributo della lancia, era creduto affine al loro Mamerte. Su una loro moneta è raffigurata la testa di A. con la leggenda ΑDΡΑΝΟΥ; sul rovescio è un cane.
Bibl: W. H. Roscher, in Roscher, I, c. 77, s. v. (v. anche s. v. Palikoi); K. Wernicke, in Pauly-Wissowa, I, c. 405, s. v.; per la grafia del nome v. Ziegler, in Pauly-Wissowa, VII, c. 2164, s. v. Hadranon; British Museum Catalogue of Greek Coins, Sicily, 109, 1-2; B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 136; E. Ciaceri, Culti e miti nella storia dell'antica Sicilia, Catania 1911, p. 8 ss.; A. Ceci, Contributi alla storia della civiltà italica, in Rend. Lincei, 1932, p. 58; E. Pais, Storia della Sicilia, I, p. 113 ss.; F. Ribezzo, Neapolis, I, 1913, p. 372; M. Rapisarda, Il dio siculo A., in Asso, XII, 1915, p. 186; B. Pace, Arte e civiltà della Sicilia antica, III, Genova 1946, p. 519; J. T. Dunbabin, The Western Greeks, Oxford 1948, pp. 132, 176, 336.