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BROUWER, Adriaen

di G. Edoardo Mottini - Enciclopedia Italiana (1930)
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BROUWER, Adriaen

G. Edoardo Mottini

Pittore olandese, nato ad Oudenarde nel 1606, morto nel 1638. Fu allievo di Frans Hals a Haarlem, insieme con Adriaen van Ostade. Nel 1631 si fissò ad Anversa, e vi rimase fino alla morte. Nella sua formazione si notano influssi dell'arte di Bruegel il Vecchio. Nelle sue piccole pitture, rappresentanti per lo più interni semioscuri di bettole, il B. fu uno spietato descrittore delle laidezze fisiche e morali d'un mondo degradato: ritrasse a meraviglia la pigrizia, l'apatia e la diffidenza dei poveri: e raggiunse il sommo quando dipinse le passioni più basse, la sensualità grossolana, la lussuria manesca, l'ubbriachezza e la collera selvaggia. Il suo fare, molto diverso da quello liscio e accurato degli altri Olandesi, e di Davide Teniers, è un miracolo d'impressionismo, di simulata trascuratezza. Ci si sente l'influsso del suo spavaldo direttore spirituale, Frans Hals. Il B. fu anche un tecnico portentoso, un chiaroscurista della forza del Rembrandt, un dosatore di effetti che sa essere sempre nuovo, sempre vero, sempre affascinante. Elementare e sintetico come il Vermeer, riesce ad attaccarsi alle sue luride e torve figure di contadini e cenciosi con la foga vitale che comunica ad esse e con la magia cromatica e luministica che trasforma i loro stracci in fosforescenti tesori. Era anche un pittore impetuoso di paesaggi d'intonazione quasi notturna. In Italia è rappresentato da opere scarsamente significative; i suoi dipinti migliori sono nella Pinacoteca di Monaco di Baviera. Vanno inoltre ricordati: la Rissa nella bettola a Dresda; il Bevitore a Francoforte, la Donna ubbriaca nel museo di Amsterdam; il Gruppo di fumatori nel museo di Harlem; l'Osteria, l'Operazione chirurgica, una Testa di fumatore, al Louvre, veramente tipica, col naso rubizzo, gli occhi sbarrati e la bocca aperta dalla quale esce una spirale di fumo. Un Autoritratto notevole del B. si trova nella galleria dell'Aia.

Bibl.: Van den Branden, A. de B. en Joos van Craesbeeck, Anversa s. a.; F. Schmidt-Degener, A. B. et son évolution artistique, Bruxelles 1908; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con bibl.); W. von Bode, A. B., Berlino 1924; H. Schneider, Bildnisse A. B.'s u. seiner Freunde, in Zeitschrift f. bild. Kunst, LX (1926-27), pp. 270-72; W. v. Bode, Kunsthistorische Ausbeute aus dem deutschen Kunsthandel von heute, IV; A. B., in Rep. f. Kunstw., XLIX (1928), pagine 1-15.

Vedi anche
Adriaen van Ostade Pittore (Haarlem 1610 - ivi 1684). Figlio del tessitore Jan Hendricx, soprannominato O. dal borgo di provenienza del padre, si formò con F. Hals e A. Brouwer. Apprezzato anche per i disegni acquerellati e le incisioni, eseguì dipinti di genere spesso di piccolo formato (Interno di osteria, 1631, Parigi, ... Bosch, Hieronymus Pseudonimo del pittore Hieronymus van Aeken (Boscoducale 1450 circa - ivi 1516 circa). Nipote del pittore Jan van Aeken, cui si attribuisce un affresco datato 1454 nella cattedrale di Boscoducale. Dopo il 1486 il suo nome compare nella confraternita cittadina della Madonna. Nel 1504 era incaricato da ... Frans Hals Pittore (Anversa 1582 o 1583 - Haarlem 1666). Pur partecipe delle innovazioni caravaggesche importate dalla scuola di Utrecht, la sua pittura se ne distanzia per l'originalità nell'uso del colore e per la tecnica vigorosa. Essenzialmente ritrattista, si esercitò anche sul ritratto di gruppo, sia privato ...
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  • ADRIAEN VAN OSTADE
  • MONACO DI BAVIERA
  • IMPRESSIONISMO
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    Enciclopedia on line
    Pittore fiammingo (Oudenaarde 1605 o 1606 - Anversa 1638). A un primo periodo (1621-26) appartengono molte scene contadinesche, spesso fortemente caricaturali, con motivi che ricordano Brueghel il Vecchio. Fra il 1626 e il 1631 subì l'influsso di F. Hals: con grande virtuosismo tecnico, sviluppò un ...
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