BASILE, Adriana
Celebrata per la voce celestiale, per l'arte del canto, per la bellezza e per l'onestà da legioni intere di poeti (Giambattista Marino, Giambattista Basile, Tommaso Stigliani, Gian Francesco Maia Materdona, Gabriello Chiabrera, Fulvio Testi. ecc.), la "bella Adriana", come la si chiamava, era nata a Napoli, nel villaggio di Posillipo, intorno al 1580. Già famosa in patria nei primi anni del Seicento e già da allora moglie fedele a Muzio Baroni, fu nel 1608-10 oggetto di vere e proprie trattative diplomatiche da parte di Vincenzo Gonzaga duca di Mantova, desideroso d'assicurare la "diva" ai grandiosi spettacoli musicali della sua corte. E formalmente invitata, com'ella aveva messo per patto, da una lettera della duchessa Eleonora, Adriana partì da Napoli il 26 maggio 1610; esordì a Mantova il 25 giugno tra applausi deliranti. A Milano nell'agosto del 1611, tornava ben presto a Mantova, ove nel dicembre di quell'anno le nasceva la figlia Leonora (v. baroni, Leonora), che, più bella e maggiore cantante della madre, doveva essere poi cantata in celeberrimi versi da Giovanni Milton. Nel 1612, il duca Vincenzo, poco prima di morire (18 febbraio), le concesse la baronia di Piancastagneto in Monferrato (in un giardino bellissimo era, anche per dono ducale, il Narciso di Michelangelo).
Essa non fu mai tanto potente come quando, dopo i pochi mesi di regno del duca Francesco, salì sul trono mantovano (3 dicembre 1612) il già cardinale Ferdinando. Allora appunto ella fece venire a Mantova il fratello Giambattista (v.) e (aprile 1615) la minore e bellissima sorella Margherita, divenuta per breve tempo amante del duca Ferdinando, che poi la maritò con ricca dote. Ai principî del 1617 Adriana era a Roma, nel 1619-20 a Napoli; nella primavera del 1620 a Roma; indi a Firenze e alla corte di Modena; poi nuovamente a Mantova, ove nel 1621 ebbe parte preponderante nelle grandiose feste per l'elezione di papa Gregorio XV e per l'avvento di Filippo IV al trono di Spagna; non senza primeggiare nelle altre feste celebrate a Venezia nel maggio-giugno 1623 in occasione d'una gita della corte mantovana. A principio del 1624 si trasferì a Napoli, ove nel 1628 si ristampava la grossa miscellanea poetica già in quell'anno pubblicata a Venezia: Il teatro della gloria della signora Adriana Basile, alla virtù di lei dalle cetre degli Anfioni di questo secolo fabricato; miscellanea seguita, poco dopo, da un'altra, italo-spagnola, parimente voluminosa e restata inedita. Ritiratasi nel 1633 a Roma con la figlia Leonora, vi morì intorno al 1640.
Bibl.: A. Ademollo, La bella Adriana ed altre virtuose del suo tempo alla corte di Mantova, Città di Castello 1888; B. Croce, Illustrazione di un canzoniere ms. italo-spagnuolo del secolo XVII, in Atti dell'Accademia Pontaniana, 1900; id., Saggi sulla letteratura italiana del Seicento, 2ª ed., Bari 1923, passim.