GUERRINI, Adriana
Nacque a Firenze il 22 sett. 1907 da Santi e da Angiola Vannini. Iniziò giovanissima lo studio del canto, dapprima nel conservatorio di musica L. Cherubini di Firenze e poi in quello di S. Cecilia in Roma. Dotata d'una splendida voce di soprano drammatico, dopo essere stata invitata dall'EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche) a interpretare il ruolo della protagonista nella Louise di G. Charpentier, si esibì alla fine degli anni Trenta in teatri di provincia.
L'esordio vero e proprio avvenne al teatro Comunale di Forlì nel 1941 come Santuzza nella Cavalleria rusticana di P. Mascagni, ruolo che la rivelò al mondo musicale italiano. Nel 1942, alternandosi con Maria Caniglia, fu una splendida Leonora ne La forza del destino di G. Verdi al teatro Massimo di Palermo, dando inizio a una luminosa carriera nei maggiori teatri italiani e stranieri. Ancora in quell'anno, al teatro Bellini di Catania, apparve in Otello di Verdi, ne La baronessa di Carini di G. Mulè e in Cavalleria rusticana.
Ormai pienamente affermata per la bellezza della voce e il grande temperamento artistico, fu per varie stagioni al teatro S. Carlo di Napoli, ove si cimentò in un repertorio particolarmente impegnativo; nella stagione 1944 apparve in Aida, La traviata, Un ballo in maschera, Il trovatore di Verdi, Tosca, Madama Butterfly, La bohème di G. Puccini e Faust di Ch. Gounod, ove fu una splendida Margherita. Nello stesso teatro tornò l'anno seguente con ManonLescaut di Puccini e Manon di J. Massenet, accanto a B. Gigli; quindi nel 1946 fu ancora Margherita in Mefistofele di A. Boito e apparve in Miseria e nobiltà di J. Napoli; nel '47 si ripropose ne La bohème, La traviata, Madama Butterfly, Un ballo in maschera e Tosca.
Esordì al teatro dell'Opera di Roma nel 1944 con Andrea Chénier di U. Giordano, Un ballo in maschera e La forza del destino di Verdi, rivelando immediatamente il suo temperamento drammatico, confermato poi in eccezionali recite di Tosca e Madama Butterfly, opere poi replicate con grande successo nel 1947 e nel 1950-51.
Non meno intensa la sua attività al teatro Comunale di Bologna, ove tra il 1945 e il 1950, oltre al suo repertorio abituale, apparve anche in Tannhäuser di R. Wagner, diretto da P. van Kempen. Chiamata al teatro alla Scala di Milano nel gennaio 1946, trionfò nel ruolo della Marescialla ne Il cavaliere della rosa di R. Strauss, tornando nell'ottobre 1947 quale Stephania in Siberia di U. Giordano (direttore J. Perlea). Fu poi la volta del teatro La Fenice di Venezia, ove apparve per la prima volta nel Falstaff verdiano (Alice Ford, accanto a P. Munteanu e Fedora Barbieri, direttore T. Serafin), e del teatro Bellini di Catania, impegnata in Adriana Lecouvreur di F. Cilea e Il trovatore. Si ripresentò ancora al S. Carlo nel 1948-49 con memorabili recite di Tosca (accanto a G. Lauri Volpi, B. Gigli, direttore F. Ghione), e Falstaff con M. Stabile. Affrontò quindi, con grande successo, l'esigente pubblico del teatro Regio di Parma, ove apparve tra il 1947 e il 1951 in Un ballo in maschera, Il trovatore e, per la prima volta, La battaglia di Legnano di Verdi (ottobre 1951), oltre a Madama Butterfly, accanto a E. Bastianini.
Apprezzata interprete verdiana, nel 1949 apparve al teatro Alighieri di Ravenna ne Il trovatore, opera con cui, nel dicembre 1948 aveva trionfato alla Scala di Milano in memorabili recite dirette da V. De Sabata, con una compagnia di canto di cui facevano parte la Barbieri e G. Bechi. La G. si ripropose nel ruolo di Leonora sempre alla Scala (febbraio 1953; in quell'occasione la G. si alternò con Maria Callas, accanto a Ebe Stignani e C. Tagliabue), e con altrettanto successo al S. Carlo di Napoli (gennaio 1953; direttore G. Gavazzeni), ove interpretò anche Miseria e nobiltà di Napoli e lo Stabat Mater di G. Rossini. Particolarmente versatile, nella stagione 1950-51, aveva affrontato il ruolo di Wally nell'omonima opera di A. Catalani alla Fenice di Venezia, apparendo nel Requiem di Verdi a palazzo Ducale (accanto a Cloe Elmo e G. Prandelli) e nel Mosè di L. Perosi (con C. Tagliabue e T. Pasero).
Affrontò ancora il repertorio wagneriano, apparendo al teatro Municipale di Reggio Emilia in Tannhäuser nella stagione 1950-51. Ancora al teatro Bellini di Catania nel 1952 si esibì ne La forza del destino, accanto a C. Bergonzi, La straniera di V. Bellini (1954) e ancora Tosca, accanto a F. Corelli. Fu più volte al Maggio musicale fiorentino, a partire dalla stagione 1948-49, interprete di Madama Butterfly al teatro Comunale di Firenze, nello Jephte di G. Carissimi in un concerto diretto da V. Gui, quindi nel giugno 1950 al giardino di Boboli in una eccezionale recita di Ifigenia inAulide di Chr.W. Gluck (direttore I. Dobrowen; accanto a B. Christoff, Elena Nicolai e G. Penno), e nel Requiem di Verdi (direttore D. Mitropoulos; con C. Siepi ed Ebe Stignani). Non meno intensa la sua attività all'estero, in particolare all'Opéra di Parigi, a Barcellona, Lisbona, Zurigo e Vienna.
La G. morì a Roma il 24 apr. 1970.
Soprano dotata d'una voce morbida e pastosa "venne a lungo acclamata per la bellezza smagliante e accentuatamente espressiva nel registro medio, la sonorità squillante nell'acuto, una voce legata a un temperamento artistico che nei ruoli drammatici la innalzava a momenti di rara e ineguagliabile bellezza" (Raffaelli, p. 285).
Fonti e Bibl.: C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte (1778-1963), II, La cronologia, a cura di G. Tintori, Milano 1964, pp. 115, 117, 119, 128; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 193, 196, 206; L. Pinzauti, Il Maggio musicale fiorentino, Firenze 1967, pp. 118 s., 333, 340, 344; Comune di Reggio Emilia - Teatro Municipale, Opere in musica 1857-1976, a cura di G. Degani - M. Grotti, III, Reggio Emilia 1976, p. 321; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, pp. 199-203, 216, 226, 233; Teatro Regio - Città di Parma, Cronologia degli spettacoli lirici. 1929-1979, a cura di V. Cervetti - C. Del Monte, Parma 1979, pp. 94, 111, 113, 122; P. Caputo, A. G., in Rassegna musicale Curci, gennaio 1981, pp. 36-39; M. Raffaelli, Il teatro Comunale di Forlì nella vita musicale italiana (1776-1944), Forlì 1982, p. 285; G. Dell'Ira, Il firmamento lirico pisano. Storia del teatro Verdi e dei cantanti pisani, Pisa 1983, ad ind.; Il teatro Massimo di Palermo. Cento anni attraverso le stagioni liriche e gli artisti, a cura di B. Patera, Milano 1986, p. 119; M.G. Forlani, Il teatro Municipale di Piacenza (1804-1884), Piacenza 1985, pp. 321, 323; Il teatro di S. Carlo, II, La cronologia 1737-1987, a cura di C. Marinelli Roscioni, Napoli 1987, pp. 590-596, 603 ss., 609 s., 618, 651 s., 656; D. Danzuso - G. Idonea, Musica, musicisti e teatro a Catania, Palermo 1990, pp. 558 s., 561, 563 s.; M. Girardi - F. Rossi, Il teatro La Fenice. Cronologia degli spettacoli 1938-1991, Venezia 1992, pp. 51, 71, 82; S. Raimondi, Oltre il velario. Fantasmi di palcoscenico al teatro Coccia di Novara, Milano 1993, p. 145; L. Pinzauti, Storia del Maggio. Dalla nascita della Stabileorchestrale fiorentina (1928) al festival del 1993, Lucca 1994, p. 92; Diz. encicl. univ.della musica e dei musicisti, Appendice, p. 346.