ACQUAVIVA D'ARAGONA, Adriano
Nacque dopo il 1544 da Giovan Girolamo e da Margherita Pio. Seguendo la tradizione familiare, si dedicò alla carriera militare, e nel 1571 partecipò alla battaglia di Lepanto al comando della seconda compagnia del "Tercio" di Sicilia, composta di centoquindici fanti. Rientrato in patria, nel 1575 ebbe dal padre la contea di Conversano insieme ai feudi di Noci e di Alberobello. Nel 1592 fu mandato in Abruzzo dal viceré conte di Miranda per riorganizzare, dopo l'insuccesso di precedenti tentativi, la caccia al famoso bandito Marco Sciarra. L'A. si dimostrò subito all'altezza del compito, cercando innanzi tutto di accattivarsi le simpatie e l'appoggio degli Abruzzesi: licenziò le soldatesche spagnole che avevano desolato quelle province, costituì milizie locali, ed evitò prudentemente di vessare la gente del luogo. Questi metodi ebbero ben presto i risultati attesi: l'anno dopo, nel 1593, lo Sciarra, stretto tra le milizie dell'A. e le truppe pontificie mandate da Clemente VIII, riuscì a sfuggire alla cattura solo arruolandosi negli eserciti della Repubblica di Venezia ed abbandonando il Regno.
In considerazione di questi risultati, l'A. nel 1596 fu rimandato in Abruzzo con la carica di luogotenente generale, sempre con l'incarico di stroncare il risorgente brigantaggio. Condotta a termine brillantemente anche questa seconda missione, nel 1600 fu nominato membro del Consiglio collaterale e nel 1602 governatore di Terra d'Otranto. Aveva sposato Isabella Caracciolo. Morì nel 1607.
Bibl.: P. Litta, Fam. cel. ital., Acquaviva, tav. V; G. Celidonio, Marco Sciarra nelle contrade peligne, in Bollett. d. Soc. di storia patria Anton Ludovico Antinori, XVII (1905), pp. 38, 43; A. Salimei, Gli Italiani a Lepanto, Roma 1931, pp. 112, 141, 167; G. Bolognini, Storia di Conversano, Bari 1935, pp. 129-130.